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L’Udc correrà da sola alle elezioni ma poi sarà possibile un’intesa ‘governativa’ con il Pd. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, rompe il silenzio sulla questione alleanze e, in un’intervista al Corriere della Sera, spiega la strategia del suo partito. “Una convergenza per il bene del Paese, sull’onda dell’emergenza – spiega l’ex presidente della Camera – è possibile, come lo è stato in questa legislatura. Ma dopo che ognuno alle elezioni si sarà presentato con i propri programmi e le proprie liste”.“Da tempo – ha osservato il leader dell’Udc – in Europa sostengo la collaborazione delle grandi famiglie socialista riformista e popolare europeista. Che sono diversi e tali rimarranno”. Casini plaude la decisione di Bersani di ritenere l’Idv “incompatibile” con il Pd e lancia qualche stoccata a Nichy Vendola. “Non penso certo di farmi fare da Vendola l’esame del sangue” e poi “trovo stucchevole la strumentalizzazione dei diritti civili da parte di Vendola. Così come da parte di certi ambienti cattolici che cercano di obbligarci all’alleanza col Pdl sfruttando i ‘temi eticamente sensibili’. Su questi si vota secondo coscienza, e l’Udc non accetta lezioni”.Sul Monti sostituto di Monti dalla primavera del 2013, il leader Udc al Corsera si limita a dire di essere un “grande estimatore” del presidente del consiglio e non vuole, almeno ora, “tirarlo dentro questo dibattito”.Casini bolla come “un simpatico scherzo”, la richiesta del Pdl di chiederne l’espulsione dal Ppe in caso di alleanza con Sel.“Conservo moltissime lettere di apprezzamento – riferisce – ricevute da membri del Ppe per aver lavorato alla svolta del governo Monti. La caduta di Berlusconi fu ritenuta una vera e propria liberazione”. E in chiave alleanze future tiene aperta la porta al suo ‘ex alleato’ nel Terzo Polo e attuale numero uno di Montecitorio. “Fini ha dichiarato che farà alleanze con chi ha sostenuto il governo Monti. Sono d’accordo con lui”.
