Pericolo scampato per Angelino Alfano. Il governo delle larghe intese non ha mostrato incrinature e con una larga maggioranza, 226 no, 55 sì e 13 astenuti, ha respinto la mozione di sfiducia contro il titolare del Viminale. Lapidario il ministro dell’Interno: “Sono molto soddisfatto”. Ma il sorriso che ha in volto, vale più di mille parole. Nel Pd scoppia il caso dei tre ‘dissidenti’ che non hanno partecipato al voto sulla mozione di sfiducia al segretario politico del Pdl.
L’intervento di Letta. “La relazione Pansa è approfondita, corretta e non fa sconti e disegna fatti che lasciano attoniti e che nel 2013 non devono piu’ accadere”. E’ quanto ha dichiarato il premier Enrico letta nel suo intervento al Senato. “Basta con lo stato di precarietà permanente”, ha aggiunto poi il premier. “E’ qualcosa che non mi appartiene come il tic costante del complotto e del mito del nemico brutto, sporco e cattivo nascosto dietro gli avversari politici”. Riguardo al caso Ablyazov, il premier ha preso le difese del ministro dell’Inetrno: ”E’ chiara l’estraneita’ del ministro Alfano, nessuna responsabilita’ oggettiva”. “L’espulsione della moglie di Ablyazov e della sua figlioletta è per noi motivo di imbarazzo e discredito”, ha aggiunto Letta, confermando che i vertici del governo, e quindi anche Angelino Alfano, non sapevano e non sono stati coinvolti nella vicenda Ablyazov; la linea è quella della “totale trasparenza”
Poi un riferimento alla ‘conduzione’ dell’esecutivo. “Rispetto alla guida del governo non vorrei si creasse confusione: la buona educazione non va confusa con la debolezza quando attorno è tutto urla e insulti. Gli italiani abbiano fiducia nella mia risolutezza e determinazione nel portare a compimento il compito affidatomi dal Capo dello Stato. Non ho intenzione di deludervi e non vi deluderò”, ha continuato Letta, ribadendo ancora una volta l’impegno del Governo nel varare le riforme: “Vogliamo continuare a lavorare” ha detto il premier, ripercorrendo la road map dell’esecutivo: entro il 31 agosto superamento definitivo dell’Imu nell’ambito della riforma generale della tassazione immobiliare; chiudere la partita individuando le opportune coperture, sul versante dell’aumento dell’Iva; misure per il lavoro e per risolvere il problema degli esodati; accelerare i pagamenti della P.a.; lotta alla corruzione e alla criminalita’ organizzata”. “Questo consentira’ -ha sottolineato- al governo di interpretare al meglio i segnali della ripresa” in modo da impostare una legge di stabilita’ che giochi all’attacco sul fronte della crescita, puntando quindi a individuare risorse per settori strategici come cultura, istruzione e innovazione”. “Chi vuole logorare il governo li chiama rinvii. Io li chiamo serieta’”. Enrico Letta difende l’operato del suoesecutivo, sottolineando che sta facendo le cose sulle quali ha ottenuto la fiducia del Parlamento e quindi non si può parlare di “rinvii” per le questioni ancora non risolte. “Quando soluzioni immediate non sono immediatamente percorribili, scegliamo e rivendichiamo la costruzione paziente”, assicura il premier.
Berlusconi: Bravo Letta, Pd sempre diviso. A Silvio Berlusconi il discorso di Enrico Letta è piaciuto. Il leader del Pdl si complimenta con il presidente del consiglio per il suo intervento ‘responsabile’. Ad alcuni senatori pidiellini il Cavaliere confida che ha ragione il Colle, non c’è alternativa alle larghe intese, bisogna essere compatti, altrimenti non si risolvono i gravi problemi di cui soffre l’Italia. Ma avverte: ora il Pdl deve restare unito, così da far emergere ancora di più le divisioni interne al Pd.
Epifani. Bene Letta, il governo vada avanti. “Il discorso del presidente Enrico Letta è stato convincente e di alto profilo, ha ottenuto un apprezzamento forte al Senato. Ora il governo deve andare avanti, impegnarsi per affrontare i problemi del Paese e, garantendo la massima trasparenza, ridare credibilità a tutta la catena dei nostri servizi di sicurezza, anche per evitare che si possano ripetere fatti gravissimi come quelli che sono accaduti”, dice il segretario del Pd analizzando le parole del presidente del consiglio. “E’ necessario inoltre continuare a seguire con attenzione e presenza le vicende personali della signora Shalabayeva e di sua figlia”, conclude Epifani.
Il Pd contro i dissidenti. Il voto sulla mozione di sfiducia su Angelino Alfano continua a divedere il Pd. Nell’occhio del ciclone sono finiti Laura Puppato, Walter Tocci e Lucrezia Ricchiuti, i tre senatori che non hanno partecipato al voto sul ministro dell’Interno. I senatori Democrat si riuniranno mercoledì per analizzare questa vicenda di insubordinazione. Ad alzare la voce contro i tre colleghi di partito è Stefano Esposito. “Zanda in dichiarazione di voto è stato chiarissimo: ha scaricato Alfano e confermato la fiducia a Letta. Ha espresso perfettamente la linea del gruppo. Poi arriva la Puppato che vuole farsi pubblicità”, dice il senatore democrat. Ma Esposito ce l’ha anche con Walter Tocci e Lucrezia Ricchiuti che non si sono presentati alla chiama. E si scaglia contro Pippo Civati. “Se fosse stato qui –dice Esposito- avrebbe fatto come loro. La verità è che vogliono fare la campagna congressuale, magari si candidano alla segreteria, proprio contro il partito. Per due terzi questi sono grillini, diciamolo: e allora se ne andassero con Grillo”. Il capo gruppo a Palazzo Madama, Luigi Zanda, cerca di buttare acqua sul fuoco e assicura che non ci saranno conseguenze per i tre ‘dissidenti’.