“Dico quello che penso, ognuno ha l’autonomia di pensiero, io ho il mio ma non è uno scontro. E’ un tema che riguarda una sentenza specifica ma l’interpretazione di un attacco alla magistratura mi fa molto riflettere perché penso di avere anche io il diritto a dire che non sono d’accordo se viene disapplicata una legge del governo”, ha aggiunto il premier.
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“Non c’è nessuno scontro tra politica e magistratura”: nel Question Time alla Camera, in diretta televisiva dall’Aula di Montecitorio, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha risposto a una interrogazione sulla riforma della giustizia e sui rapporti tra esecutivo e magistratura. Soprattutto alla luce delle dichiarazioni relative alla recente decisione del tribunale di Catania di rilasciare un migrante sottoposto a fermo. Le polemiche sulla giudice Apostolato, che ha sconfessato le norme del governo; le parole del premier (“Basita“); lo scontro nel Csm tra le toghe che non hanno votato la richiesta di tutela” della giudice fanno da cornice a un’audizione particolarmente attesa in Aula.
Sul caso del provvedimento del tribunale di Catania, chiarisce subito, “questo ministro è in perfetta sintonia con l’indirizzo del presidente del Consiglio. Perfettamente in linea con quanto ha detto Meloni”. Nel provvedimento, specifica, “abbiamo trovato criticità nell’interpretazione di alcune norme”. E “il ministero dell’Interno proporrà di concerto con noi il ricorso in Cassazione”. Entrando nel merito della decisione chiarisce: “Si tratta di un approfondimento tecnico la cui risoluzione devolveremo alla corte suprema di Cassazione. Abbiamo esaminato questo provvedimento con attenzione: abbiamo trovato criticità soprattutto nell’interpretazione di alcune norme che sono complesse: perché la disapplicazione dell’atto amministrativo da parte del giudice risiede addirittura in una norma del 1865: la famosa abolizione del contenzioso amministrativo”.
Pertanto, spiega il ministro della Giustizia, “vi è tutta una serie di distonie di ordine tecnico che noi stiamo già valutando insieme al ministero degli Interni. Quindi è un problema squisitamente tecnico. Che non mette minimamente in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. E aggiunge: “Nessuno vuole ripetere gli anni quasi ‘di piombo’ dei conflitti tra magistratura e politica. Non mi pare nemmeno peraltro che sia in atto uno scontro istituzionale, o che le espressioni della presidente del Consiglio abbiano come oggetto uno scontro istituzionale”. Così Nordio, rispondendo, a a un’interrogazione di +Europa. “La magistratura è un ordine autonomo e indipendente come statuito dalla Costituzione. Nessuno vuole mettere in discussione il patrimonio irrinunciabile della sua autonoma e indipendenza”. E conclude con una precisazione: “Anche la magistratura ha usato nei confronti del governo e del Parlamento di recente espressioni non propriamente pacifiste”.