Caso Desirée: violenza pianificata. Le nuove testimonianze

Nuova svolta nel caso Desirèe dopo una nuova testimonianza secondo cui uno degli aguzzini della sedicenne morta a San Lorenzo avrebbe provato a violentare la giovane la sera prima della tragedia.

 Stando alla testimonianza raccolta dagli inquirenti, la violenza ai danni di Desirée sarebbe stata quindi premeditata. Fosse confermata questa ipotesi, il fatto costituirebbe un aggravante per le persone arrestate per la morte della sedicenne. Stando agli inquirenti si tratterebbe di un piano premeditato e organizzato  potrebbe non trattarsi del primo caso. L’ipotesi degli investigatori sarebbe confermata dal racconto di una testimone ritenuta attendibile.

 Gli inquirenti continuano a indagare sulla vicenda e le accuse per i quattro arrestati sono di omicidio volontario. Secondo il gip Maria Paola Tomaselli i responsabili dell’aggressione erano consapevoli delle possibili conseguenze e avrebbero addirittura impedito che alcuni presenti chiamassero i soccorritori quando le condizioni della ragazza erano ormai gravi.

 Stando ad alcune testimonianze riportate da il Giornale sembra che Desirée non sia stata la prima ragazza violentata nell’inferno del degrado del quartiere di San Lorenzo, a Roma. Il quotidiano riporta la testimonianza di un ragazzo, intervenuto su una chat degli abitanti del quartiere: ‘Quello è un posto di mer***, frequentato solo da gente senza tetto nigeriani o egiziani che spacciano e cercano di fregare la gente rubando. Io sono riuscito a scappare quella notte essendo aggredito da persone di colore, avevo i vestiti strappati. Ti fanno entrare lì dentro e se ne approfittano di te’.

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