Caso Diciotti, Salvini: Il sì della Giunta sarebbe un precedente pericoloso

Il sì della Giunta per le autorizzazioni a procedere sul caso Diciotti “sarebbe un precedente grave non per me stesso, ma perché vorrebbe dire che una parte della magistratura decide quello che il governo può o non può fare”. Il ministro dell’Interno e vicepremier, Matteo Salvini, nel corso della trasmissione Quarta Repubblica, in onda su Rete 4, dice di essere “assolutamente tranquillo” e ribadisce di non aver commesso alcun reato. “Quello che ho fatto era anche nel programma di governo”. Un governo, quello gialloverde, che presenterà una memoria difensiva alla Giunta per le Autorizzazione per spiegare che sulla nave Diciotti c’è una responsabilità collegiale resa operativa dal ministro competente. Un modo per ribadire l’unità d’intenti dell’esecutivo e andare in soccorso ad un M5S per principio sempre favorevole a concedere il via libera all’azione giudiziaria. Ma questa volta in gioco, anche se tutti cercano di sdrammatizzare, c’è il futuro del governo. Un esecutivo che proprio con Salvini e Di Maio, in perenne campagna elettorale, mette in mostra tutte le diversità e divergenze che distinguono i due partiti che hanno firmato il contratto di governo. Ogni giorno va in scena una polemica. Sulla Tav Salvini dice che “l’accordo tra persone di buon senso si trovi. Se qualcuno però continua a insultare e darmi del rompicoglioni le cose si fanno complicate”. E ogni giorno diventa sempre più un rebus. Oggi a dividere i due vice premier è il Venezuela. Tutta l’Europa ha riconosciuto Guaidò tranne Roma perché i 5Stelle sono ancora un pò indecisi sul da farsi. Un aspetto rimarcato dal ministro dell’Interno secondo cui “non stiamo facendo una bella figura”. “Capisco che ci sono sensibilità diverse nel governo, parte dei nostri alleati ritiene che dobbiamo essere più prudenti, ma è la Costituzione venezuelana che dice che, finito il mandato di Maduro, dittatore rosso, entra in carica il presidente della Camera, Guaidò”.

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