Già dalla mattina i tifosi del Napoli popolavano i social network con frasi di speranza, di ansia e di attesa, perché tutti avrebbero voluto la restituzione dei due punti per far sentire ulteriormente il fiato sul collo alla Juventus. La corte si è riunita intorno alle 10.30, presente all’udienza c’era anche Aurelio De Laurentiis che, alla stregua di un legale battagliero, ha letto un’arringa a difesa del suo Napoli prospettando la possibilità dell’annullamento completo di una pena ingiusta. Il fatto che il presidente azzurro sia sceso in campo in prima persona ha fatto pensare che si potesse concretizzare la speranza di riavere i due punti in classifica e il proscioglimento di Cannavaro e Grava. Perché la situazione era un po’ kafkiana, senza voler parteggiare per qualcuno ma la sentenza era davvero iniqua, non si poteva penalizzare una società per responsabilità oggettiva se un giocatore, peraltro senza alcuna influenza nello spogliatoio e in procinto di sbarcare altrove, ha provato a combinare una partita, peraltro a danno della sua squadra, incassando un netto rifiuto da parte dei giocatori (Cannavaro e Grava appunto) che sarebbero stati avvicinati da lui. Su quali basi la società era ritenuta colpevole da dover addirittura essere costretta ad avere due punti in meno in classifica per un qualcosa risalente a quattro anni prima? Tutto un po’ paradossale, come il fatto di Cannavaro e Grava, condannati per omessa denuncia, ma fino a prova contraria, si sono rifiutati di truccare una partita, quindi, tra le cose sicure c’è che quel Sampdoria-Napoli fu una partita vera, perché c’è stato chi si è rifiutato di combinarla. Uno spot per il calcio pulito. Così, gli avvocati si sono prodigati per derubricare il caso da “illecito sportivo” a “slealtà sportiva”, questo è stato il capolavoro dei legali che hanno fatto sì che i giudici della Corte Federale, dopo un consiglio durato cinque ore e mezzo, decidessero di sbugiardare la Disciplinare. Tanti i lati oscuri della vicenda, in prima istanza si era ritenuto credibile non solo Gianello, solo quello non bastava per i deferimenti, ma anche un ispettore di Polizia che avrebbe confermato le parole dell’ex giocatore del Napoli in quanto quest’ultimo si era confidato con lui in via personale e non perché avesse assistito all’episodio incriminato. Ecco che quello che la Procura riteneva un riscontro esterno si è trasformato in un riscontro circolare, anche su questo aspetto l’hanno avuta vinta gli avvocati Eduardo Chiacchio, legale di Gianello, Ruggiero Malagnini, legale dei due giocatori e Mattia Grassani, legale del Napoli. La sentenza ha fatto sì che non ci sia più bisogno di ricorrere al Tnas, ed ecco che ora per quanto riguarda l’attuale lotta scudetto, fanno fede i punti guadagnati sul campo e il Napoli, insieme alla Lazio, è a soli tre punti dietro la Juve. I tifosi sognano in grande adesso dopo essersi ritrovati a -8 alla sosta natalizia, i social network sono stati presi d’assalto con commenti entusiastici e di sfida alla Vecchia Signora, in città addirittura gli speaker dei treni hanno gridato la notizia, segno che questa giornata era attesa davvero da tempo, perché c’è un grande sogno tutto da inseguire che passava inevitabilmente dalla restituzione di questi due punti.
Maurizio Longhi