Caso Roma, Gabrielli: ‘Panettone con Marino? Chi può dirlo’

Panettone con Marino? ‘Chi può dirlo’, afferma  il prefetto di Roma Franco Gabrielli, a margine di un convegno Unicef sul Giubileo, rispondendo alle domande dei cronisti sul ‘caso Roma, all’indomani della ‘mossa’ del sindaco dimissionario che ha promesso di ‘non deludere’ i sostenitori che, in piazza, gli chiedevano di restare. ‘Sindaco adulto e vaccinato, non do pagelle’. Io ragiono per atti e sono stato destinatario di una nota con le dimissioni del sindaco quando e se arriverà un’altra nota la valuteremo, tutto il resto non rientra nelle mie preoccupazioni. Per il prefetto di Roma il sindaco è adulto e vaccinato e fa le cose che ritiene più giusto fare e io non ho nessuna possibilità di interferire. Capisco che c’è una sorta di apprensione che però non è la mia. Il sindaco fa le cose per cui poi si assumerà la responsabilità.  Mi sembra poco rispettoso che io dia pagelle ad altri. Se non interverranno altre cose , il 2 novembre firmerò decreto per nominare il commissario e il subcommissario.  Io continuo ad avere rapporti con chi ha la responsabilità dei temi specifici che devo coordinare per me quindi da un punto di vista di sostanza non cambia nulla. Il 2 novembre non è tra un anno ma tra pochi giorni.  Quanto al Giubileo,  Gabrielli sottolinea che il lavoro continua ma i tempi sui lavori fanno riferimento alle tempistiche di questo particolare Giubileo. Non è che ce la siamo presa comoda fino all’ultimo momento, stiamo lavorando sull’ultimo momento. Insomma:  ‘Ho molte super rogne e pochi super poteri’. Dal punto di vista politico, ha ammesso, avremmo preferito una situazione più tranquilla ma siccome la macchina sta andando avanti ne prendiamo atto. Come ho già detto ognuno è responsabile e valuta le proprie azioni. Io sono nella condizione di dover aspettare. Voi vi aspettereste un giudizio ma non ve lo do. Per Roma c’è stata una riunione della giunta presieduta da Ignazio Marino. ‘Sto molto bene’, dice il sindaco dimissionario lasciando il Campidoglio. Marino prova a mettere alle strette il Pd lanciando il suo ultimatum davanti a una piazza piena di suoi fan: ‘Voi mi chiedete di ripensarci. Io ci penso e non vi deluderò’. E scopre un pò di più le carte della sua ultima mano nella partita Campidoglio, minacciando senza più molti veli il ritiro delle dimissioni e il passaggio in Aula Giulio Cesare per il faccia a faccia finale con il suo partito. I consiglieri Pd sono in sintonia con partito, ma si lavora a exit strategy per evitare lo scontro in aula: ‘Ribadiamo con grande nettezza che il gruppo consiliare e il Partito Democratico sono tutt’uno nel giudicare l’amministrazione Marino. In questi due anni abbiamo garantito alla città un lavoro costante nell’Aula e nei territori. Mai come in questi giorni il Gruppo del Pd è stato unito, coeso e al servizio di quell’opera di ricostruzione di cui la città ha realmente bisogno. Roma è stata portata alla sbando da una amministrazione, quella guidata da Marino, incapace e lontana dalle esigenze primarie dei cittadini. L’inadeguatezza delle scelte del Pd romano, che riflette quella del Pd nazionale. Basterà pensare alle azioni del duo Orfini-Renzi che ha portato prima alla scelta di un candidato sindaco inadeguato, e poi ad un governo cittadino che non è mai entrato in sintonia con la realtà romana. La palla ora passa ai dem in questo braccio di ferro con il sindaco dimissionario. ‘L’esperienza è finita’ chiosa il senatore Stefano Esposito, che senza esitazioni, sembra chiudere ogni via d’uscita. Per quanto riguarda il Pd, non cambia nulla’.

Cocis

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