Caso Ruby. Berlusconi alla Camera. “Intercettazioni non utilizzabili”

Il presidente del Consiglio chiede alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera di non utilizzare le intercettazioni tra le ragazze dell’Olgettina nel processo Ruby perché illegittime. Per il Premier è stato violato l’art. 68 della Costituzione e quindi “è carta straccia”. La richiesta giunge direttamente da Silvio Berlusconi che ha scritto, nella sua veste di deputato, una lettera consegnata dal suo avvocato Niccolò Ghedini all’organo parlamentare presieduto da Pierluigi Castagnetti. L’istanza ricalca quella già avanzata dai legali del premier al Tribunale di Milano ed è stata immediatamente criticata da alcuni esponenti dalla Giunta anche se il verdetto ufficiale sarà emesso dopo il 16 settembre. Per il deputato dell’Udc Pierluigi Mantini “la Giunta è incompetente” sul caso messo in luce da Berlusconi perché “si tratta di intercettazioni tra terzi, tra le ragazze dell’Olgettina. La Giunta non può influenzare le decisioni che riguardano il processo. E’ stupefacente come si continui ad abusare delle istituzioni. La sede della richiesta del premier è sbagliata. E’ una grave sgrammaticatura. E’ una richiesta irricevibile: è come chiedere il rilascio di un diploma di laurea alla capitaneria di porto”. Di diverso avviso, gli uomini vicini al premier. Ecco cosa scrive il deputato Silvio Berlusconi alla Giunta per le Autorizzazioni della Camera. “Come è noto – scrive il capo del Governo – il tribunale di Milano sta procedendo nei miei confronti nel processo penale n. 5657/11 R.g.n.r. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano. Codesta Camera dei deputati si è già interessata di alcuni aspetti di tale procedimento. In un primo momento infatti la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano aveva chiesto la possibilità di procedere a perquisizione di locali di mia pertinenza e sequestro di documenti, mentre in una seconda fase alla Camera era stata prospettata l’eventualità di elevare conflitto avverso la decisione della Procura stessa e del Gip presso il Tribunale di Milano. Successivamente il processo è iniziato con la proposizione di numerose questioni preliminari che sono state tutte respinte”. “Come si potrà evincere dagli atti – osserva Berlusconi – si era chiesto al Tribunale di pronunciarsi anche sulla utilizzabilità o meno delle intercettazioni telefoniche essendo queste state disposte, a parere dello scrivente, in violazione dell’articolo 68 della Costituzione. Si richiedeva anche che il Tribunale si pronunciasse sulla utilizzabilità o meno dei tabulati telefonici, della legittimità della individuazione delle celle telefoniche impegnate, nonché della correttezza in ordine all’acquisizione di copiosa documentazione bancaria e ciò sempre in relazione all’articolo 68 della Costituzione”. “Il Tribunale però – sottolinea il premier – ometteva di assumere una decisione in merito. La prossima udienza dibattimentale è fissata per il giorno 3 ottobre 2011 e in quella data si dovrà, fra l’altro, ai sensi dell’articolo 493 c.p.p. formulare le eventuali richieste di acquisizione anche del materiale di indagine sopradescritto e meglio individuato negli allegati. E’ quindi evidente che, avendo il Tribunale omesso non solo di decidere ma anche di inviare gli atti a codesta Camera per le valutazioni del caso, vi è il precipuo interesse dell’esponente che codesta Camera voglia valutare, anche alla luce di tutta la documentazione e dei pareri allegati, la utilizzabilità in quella sede giudiziaria del materiale de quibus”.

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