Caso Ruby: i giudici danno l’ok al legittimo impedimento per il Cavaliere

Nonostante la richiesta della pubblica accusa Ilda Boccassini, stamattina è giunto  l’ok dei giudici, riuiniti in Camera di Consiglio,  per l’accoglimento della richiesta di legittimo impedimento, avanzato dai legali di Berlusconi.  “L’elezione dei capigruppo è uno dei passaggi fondamentali e improcrastinabili dell’attività parlamentare”. Questa la motivazione addotta dai giudici nei confronti del leader del Pdl. Invece, per quanto riguarda la posizione dei legali, Niccolo’ Ghedini e Piero Longo, nonostante siano entrambi parlamentari, “non è stata fornita la prova della impossibilità di nominare un sostituto processuale nel presente processo”. Per quanto riguarda le udienze già in calendario per il 20 e il 21 marzo, il tribunale ha deciso di saltarle, andando direttamente al 25 marzo, prendendo “atto dell’istanza di remissione in Corte di Cassazione” e quindi non ritenendo “opportuno” tenerle in calendario. La difesa di Berlusconi si è rivolta alla Cassazione per chiedere lo spostamento a Brescia del processo sul caso Ruby, che vede l’ex premier imputato per concussione e prostituzione minorile, e quello in Corte d’appello sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte del gruppo Mediaset.

L’accusa rappresentata dal pm Ilda Boccassini ha chiesto alla Corte di respingere il legittimo impedimento, dopo la richiesta di rinviare per il processo Ruby , da parte di Silvio Berlusconi e dei suoi avvocati e quindi bloccare ancora una volta la requisitoria. “In un altro Paese sarebbe un oltraggio e un disprezzo per la Corte e lo è anche qui”. Ha dichiarato la Boccassini puntando l’indice contro Berlusconi. Infatti, durante l’udienza il legale sostituto processuale di Longo e Ghedini, l’avvocato Alessandra Merenda, si è richiamata all’istanza di legittimo impedimento presentata, , già sabato scorso, dalla difesa del cav. nella cancelleria del Tribunale, nella quale si fa riferimento al fatto che i legali Longo, Ghedini e lo stesso Silvio Berlusconi sono impegnati a Roma per il Parlamento.  Per Berlusconi, secondo il pm Boccassini, questo “potrebbe essere un legittimo impedimento ma non è assoluto”, mentre per quanto riguarda l’assenza degli avvocati Longo e Ghedini e dei loro sostituti processuali, gli avvocati Giorgio Perroni e Filippo Dinacci, che hanno seguito molte udienze del processo, secondo l’accusa “pur essendoci un calendario fissato da mesi, si consente solo in questo processo, con imputato Silvio Berlusconi, che si possa dire che Perroni e Dinacci sono altrimenti impegnati,  senza circostanziare meglio la loro assenza”. I giudici si sono riuniti in Camera di Consiglio per decidere se accogliere i legittimi impedimenti oppure, come chiesto dalla Boccassini, di consentire alla Procura di concludere la requisitoria con la richiesta di pena per Silvio Berlusconi.

 

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