Caso Ruby, Pdl sul piede di guerra. “Vogliono eliminare Berlusconi”

Una richiesta assurda che se dovesse tramutarsi in condanna sarebbe la prova evidente dell’ attacco politico di cui è vittima Berlusconi. All’indomani della requisitoria di Ilda Boccassini, che ha chiesto 6 anni di reclusione per l’ex premier imputato nell’ambito del Processo Ruby, il coordinatore del Pdl Daniele Capezzone prende le difese del Cav: “A proposito della vicenda Ruby, del fragilissimo e direi inconsistente impianto accusatorio e della esorbitante richiesta dei Pm, gli italiani hanno capito quello che c’era da capire. E’ in corso un attacco politico contro un leader scelto democraticamente da dieci milioni di italiani”. “I cittadini che amano la libertà e la democrazia -continua Capezzone- non consentiranno che i processi, e a maggior ragione processi tanto fragili e inconsistenti, siano usati come ‘tempi supplementari’ per cambiare il risultato di partite elettorali in cui qualcuno non è riuscito a sconfiggere Berlusconi e il Pdl”, ha concluso.

Della stessa  opinione il presidente della commissione Giustizia del Senato Nitto Palma. Intervistato da Skytg24, Palma ha dichiarato: “Al momento la richiesta del pubblico ministero Ilda Bocassini, richiesta di parte, lascia non indifferenti perplessità”. “Nell’eventualità in cui si dovesse realizzare quanto richiesto da Ilda Bocassini, sarebbe il primo caso nel mondo occidentale di un leader politico escluso dalla politica non per il dissenso degli italiani, ma per via giudiziaria”, ha sottolineato ancora Nitto Palma, secondo il quale “non può sfuggire a nessuno che le cosiddette parti offese del presunto reato di concussione, non si sono dichiarate concusse e hanno posto in essere atti in linea con quello che prevede l’ordinamento e che la stessa parte offesa del reato di prostituzione minorile dichiara di non essersi prostituita e di non aver avuto rapporti con Silvio Berlusconi”.

Per il ministro per le Politiche agricole Nunzia De Girolamo, parlamentare beneventano del Pdl, il processo contro Berlusconi per il caso Ruby è “l’ennesimo processo mediatico”, ma “non saranno gli odi personali e le costruzioni giuridiche ad arte o giudiziarie a fermare la sua opera di pacificazione del Paese”, assicura. “Da ministro – premette la De Girolamo – non amo commentare né requisitorie né sentenze, fino al terzo grado di giudizio siamo tutti innocenti e sono certo che Berlusconi lo dimostrerà”. “Siamo abituati ai processi mediatici – ha continuato l’esponente del Pdl – e questo mi sembra l’ennesimo processo mediatico per destabilizzare il clima che oggi si sta creando in Italia”.

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