ROMA. “Sono stato ascoltato come persona informata sui fatti e non sono indagato”. Così il (forse) sindaco dimissionario di Roma, Ignazio Marino, in una conferenza stampa sul caso scontrini. “Mi sono dimesso perché ho estremo rispetto per l’autorità giudiziaria e per spiegare i fatti – ha detto – gli esposti presentati da M5s e Fdi sono vergognosi e in malafede. Non ho mai usato – ha continuato Marino – denaro pubblico a scopo privato semmai il contrario. A New York ho incontrato chi si occupa di housing sociale al termine della mia vacanza estiva e anche se gli incontri erano istituzionali mi sono pagato l’albergo da solo”.
“Così come prevede la legge e come detto nella mia lettera di dimissioni – ha ribadito Marino – pensavo e penso che ho 20 giorni per fare opportune riflessioni e verifiche sulle mie dimissioni”. A proposito della possibilità che il sindaco abbia o meno la maggioranza in consiglio comunale Marino ha precisato che ciò “fa parte delle verifiche che bisognerà fare”.
Intanto i supporter del sindaco Ignazio Marino torneranno in piazza del Campidoglio domenica 25 ottobre alle 12 per chiedergli di ritirare le dimissioni. “L’8 ottobre 2015 la democrazia e la città di Roma hanno subito una profonda ferita – si legge nella pagina FB Marino ripensaci – Il sindaco Marino, eletto con il 64% dei voti dei romani è stato costretto a presentare le proprie dimissioni a seguito di una serie di manovre politiche. Forte del massiccio consenso popolare che sta ricevendo in queste ore ritorni sui suoi passi”.