In vacanza con la scorta di droga. Da oggi si può. E’ quanto emerge da una sentenza della Cassazione che ha annullato, per insussistenza del fatto, una condanna per detenzione illecita di stupefacenti. L’imputato è un 39enne sorpreso in alta montagna in divisa da sci con 48 grammi di hashish (in grado di consentire il confezionamento di oltre 161 dosi medie.) La Suprema Corte, nell’accogliere il ricorso di Massimo Lorenzo P., ha ricordato che “di fronte a quantitativi ‘di rilievo’ e di molto superiori alla ‘soglia’, la destinazione ad uso personale può essere ritenuta solo quando sia in presenza di emergenze probatorie che spieghino in modo realmente concludente le ragioni per cui l’agente si sia indotto a detenere, per uso personale, stuperfacente che eccede i bisogni di un breve arco temporale”. Diversamente non può scattare la condanna. Massimo Lorenzo P. era stato condannato sia dal Tribunale che dalla Corte d’appello di Bolzano (10 febbraio 2011) per essere stato sorpreso con 48 grammi di hashish. Il ragazzo, ricostruisce la sentenza 34758 della Quarta sezione penale, era stato beccato sulla neve mentre si confezionava uno spinello durante la settimana bianca. Proprio su questo fatto la difesa ha puntato la sua tesi in Cassazione, sostenendo che non era stata considerata la circostanza che la destinazione fosse”ad un uso non esclusivamente personale”. Piazza Cavour ha accolto il ricorso e annullando la doppia condanna ha evidenziato come “a fronte di un quantitativo affatto esorbitante, i giudici di merito non hanno in alcun modo valutato il contesto oggettivo e soggettivo della vicenda, arrivando a pervenire alla condanna solo attraverso una considerazione presuntiva assoluta di un dato, appunto quantitativo, inidoneo a giustificare al di là di ogni ragionevole dubbio il giudizio sulla destinazione illecita”. La procura della Cassazione rappresentata da Gabriele Mazzotta aveva chiesto l’inammissibilità del ricorso di Massimo Lorenzo P.