La procura spagnola ha chiesto alla giudice della Adiencia Nacioanl Carmen Lamela di decidere la detenzione preventiva senza cauzione per tutti i membri del Govern catalano accusati di ‘ribellione’, meno che per l’ex ministro Santi Villa che si era dimesso il giorno prima della dichiarazione di indipendenza, riferisce Tv3
Il vicepresidente catalano destituito, Oriol Junqueras, è stato il primo ad arrivare stamani all’Audiencia Nacional che lo ha convocato insieme agli altri ex membri del ‘Govern’ indagati per ‘ribellione’, scrive La Vanguardia.
Davanti alla Corte Suprema si sono presentati la presidente del Parlament catalano, Carme Forcadell, e gli altri cinque componenti della Mesa del Parlament, Lluís María Corominas, Lluis Guinó, Anna Simó, Ramona Barrufet e Joan Josep Nuet. Così il governo destituito finisce alla sbarra con le accuse di ribellione, sedizione e malversazione di fondi pubblici in relazione all’organizzazione del referendum in Catalogna il primo ottobre scorso.
Santi Vila è stato l’unico a rispondere alla domande in aula per 40 minuti e soltanto a lui è stato concesso il rilascio in libertà condizionata su pagamento di cauzione di 50mila euro. Nessuna dichiarazione da tutti gli altri, ovvero l’ex vicepresidente Oriol Junqueras e sette ex ministri del governo di Barcellona, tra cui il portavoce del governo regionale Jordi Turull, il ministro degli affari esteri Raul Romeva e il ministro dell’Interno Joaquim Forn.
Forcadell, invece, al termine dell’udienza in Corte Suprema ha ringraziato in un tweet chi si è presentato all’Audiencia Nacional. Il giudice Pablo Llarena ha ordinato su richiesta della procura la vigilanza di polizia per Forcadell e per altri cinque indagati, in vista della loro deposizione che è stata rinviata al 9 novembre. I difensori degli imputati hanno chiesto il rinvio per l’esiguità dei tempi concessi, due giorni compreso il festivo del primo novembre, per preparare gli interrogatori. La giudice della Audiencia Nacional Lamela è la stessa che a metà ottobre aveva ordinato il carcere preventivo per i leader indipendentisti Jordi Sanchez e Jordi Cuixart per presunta ‘sedizione’ per le manifestazioni pacifiche di Barcellona del 20 e 21 settembre.
Carles Puigdemont, in Belgio insieme ad altri quattro suoi ministri, ha ribadito che non tornerà in Spagna denunciando ‘un processo politico’ nei suoi confronti.