I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito un provvedimento di sequestro, finalizzato alla confisca per equivalente, emesso dal G.I.P. presso il tribunale di Lamezia Terme, sui beni (mobili, immobili, valori, denaro) intestati ad una societa’ operante in Calabria nel settore delle telecomunicazioni e ai due amministratori, per un ammontare di circa 26 milioni di euro. La societa’, attualmente in amministrazione straordinaria, costituita nell’anno 2001, ha operato sul mercato dell’outsourcing custode care sin dal 2006.
La societa’ “indagata” ha omesso di versare, per il periodo 2009-2013, somme al fisco per oltre 26 milioni di euro. Le indagini hanno consentito di individuare una serie di operazioni distrattive e dissipative poste in essere dall’organo amministrativo della societa’ in un periodo in cui la stessa versava gia’ in uno stato di decozione e/o insolvenza. Grazie all’ausilio di intercettazioni tecniche, e’ stata smascherata una rete di societa’ correlate e collegate, di cui talune anche in territorio estero, possibili destinatarie dei proventi distratti. L’attivita’, eseguita in Campania e nel Lazio, ha interessato numerosi conti correnti, un lussuoso attico nel centro di Roma, beni mobili e partecipazioni societarie risultati essere nella disponibilita’ degli indagati.