Convocata per domani alle 9 la Vigilanza per votare il rinnovo del cda Rai. A deciderlo, l’ufficio di presidenza. “La situazione è sul punto di diventare gravemente pregiudizievole per la difesa dei compiti e dei valori del Servizio pubblico, cui il Parlamento assegna un compito cruciale per la Nazione”, afferma il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli. Le votazioni – è stato deciso – proseguiranno a oltranza, qualora fosse necessario.
Inoltre il Presidente del Senato Renato Schifani indica come componente della Vigilanza Rai il senatore Pasquale Viespoli, presidente del Gruppo parlamentare di Coesione Nazionale. In seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di Palazzo Madama è risultato che il Gruppo del PdL dovesse rinunciare a un componente.
Rinnovo Cda Rai: anvora una volta fumata nera. Si conclude ancora una volta con un nulla di fatto, la votazione per la nomina del nuovo Cda Rai. Come già successo in precedenza, è venuto nuovamente a mancare il numero legale in commissione parlamentare di Vigilanza Rai. Questo perché il Pdl non ha votato dopo che il senatore Paolo Amato si era dimesso dal gruppo. Secondo il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, e il suo vice, Gaetano Quagliariello, la “sua sostituzione negli organismi nei quali rappresenta il Popolo della Libertà, ivi compresa la commissione Vigilanza Rai, comporta dei tempi tecnici ai quali per quel che e’ di nostra competenza adempiremo il più rapidamente possibile, ma che ci impediscono oggi di garantire lo svolgimento della votazione per il rinnovo del Cda”. Linea dura quella adottata dal segretario del Pd, Pier luigi Bersani che avvisa: “Nel caso prosegua il braccio di ferro sulla Rai l’emittente di Stato va commissariata”. “Ho sempre detto negli ultimi giorni che a questo punto si deve procedere – ha sottolineato ancora Bersani- se c’è un’impasse o la destra fa qualche trucco, si commissaria, è chiaro. Adesso basta, bisogna andare a un esito in questa storia o c’è una sola strada”.