C’è un comune italiano che può tornare alla Lira

C’è un comune italiano che progetta di tornare alla Lira: si tratta di Viterbo. L’idea è stata concepita da Marco Cadorna, uno dei candidati a sindaco della città del Lazio.

RITORNO ALLA LIRA: L’IDEA DI VITERBO

Nel suo programma elettorale, Cadorna ha inserito anche l’introduzione di una nuova moneta complementare che andrebbe ad affiancare l’Euro. E il sogno è quello di chiamarla Lira, come lo storico conio italiano rimasto in auge fino all’introduzione della moneta unica europea nel 2002.

L’eventuale valuta complementare di Viterbo, inserita nella top 100 delle città più care per comprare casa nel 2022, avrà un rapporto 1:1 con l’Euro. Il Comune potrà emetterla anche in formato elettronico. Alla base di questa proposta c’è la volontà di attuare un ripristino della dignità sociale nel comune del Lazio, per andare incontro ai commercianti e a tutti i cittadini in difficoltà.

A lanciare l’idea è stato Marco Cadorna, candidato sindaco per Italexit che nel suo programma elettorale ha inserito l’introduzione di una moneta complementare locale destinate ad affiancare l’Euro.

“A noi non serve una moneta rigida, ma una che sia competitiva – le parole di Marco Cadorna riportate da Repubblica.it – la moneta non sarà spendibile ma utilizzabile nell’economia circolare in tutti gli esercizi di prossimità che entreranno a far parte del circuito.

Il nome? A noi sarebbe piaciuto Lira. I dettagli saranno approfonditi dopo le elezioni. Chi ha perso il lavoro potrà utilizzare questo mezzo per arrivare a fine mese e riacquistare la dignità sociale”.

Tornare al vecchio conio è un sogno coltivato da molti, non solo nel comune di Viterbo, anche e soprattutto per una questione nostalgica: basti pensare che una gelateria di Lamezia Terme ha fatto pagare il cono in Lire. Un’iniziativa lanciata da Valentino Pileggi, l’ideatore di Coneria Italiana.

Per festeggiare l’anniversario dell’apertura, la gelateria situata a Lamezia Terme è stata la prima attività commerciale in Italia a permettere l’utilizzo del vecchio conio per pagare. Un’operazione amarcord durata un solo giorno ma che ha permesso ai clienti di fare un tuffo nel passato, ricordando i bei tempi andati quando si pagava in Lire.

LA STORIA DELLA LIRA ITALIANA

La Lira italiana è stata la valuta ufficiale del nostro Paese sin dal 1861, anno in cui è stata dichiarata l’indipendenza. Le sue origini risalgono all’VIII secolo dopo Cristo quando venne coniata per la prima volta dalla Repubblica di Venezia, esattamente nel 1472.

La moneta entrò in uso in tanti Stati preunitari, continuando a essere coniata in diverse forme, fino al 1806, anno in cui il Regno d’Italia Napoleonico adottò la lira italiana come valuta ufficiale, secondo un sistema decimale bimetallico.

Il nome Lira deriva dalla parola greca litra, un’unità di misura ponderale e monetale in uso agli Italioti e ai Sicelioti già a partire dal V secolo avanti Cristo. La litra venne introdotta con l’obiettivo di facilitare gli scambi commerciali con le popolazioni indigene.

Con l’unificazione d’Italia del 1861, per conciliare i vari sistemi monetari, si decise di optare per il bimetallismo: una soluzione ispirata al modello del franco francese, da cui furono riprese le dimensioni delle monete e il cambio di 1 a 15,50 tra oro e argento.

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