“Il grido dei precari è la periferia che, più di tutte, domanda luce, che ci chiede premura, la stessa premura di San Giuseppe nella bottega di Nazareth. Perché nei tanti disoccupati c’è il Cristo che soffre”. E’ quanto si legge nel messaggio della Cei per il Primo maggio. “Senza lavoro non c’è famiglia e non c’è dignità umana. Ma sono ancora molti nel nostro Paese i fratelli e le sorelle, specie giovani, che mancano della dignità del lavoro”, sottolinea ancora il messaggio dei vescovi.
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GIBELLINA CAPITALE ITALIANA DELL’ARTE CONTEMPORANEA
“Esprimiamo soddisfazione per l’importante traguardo raggiunto da Gibellina, proclamata Capitale Italiana dell’Arte contemporanea per il …