Dodicimila caduti trentini su sessantamila richiamati alle armi e inviati principalmente in Galizia (dove si trovava il fronte russo), mentre in Italia il conflitto mondiale non si era ancora del tutto acceso. “Un elenco lunghissimo di vittime. Persone con un nome e un cognome, che non hanno combattuto con una divisa sbagliata ma una guerra sbagliata e che vanno ricordate ogni giorno”. Così l’assessore provinciale con delega alla promozione della cultura dell’Autonoma Simone Marchiori, oggi in occasione della Giornata – istituita a livello provinciale – con cui si onorano i caduti e le sofferenze subite dal popolo trentino durante il la Prima guerra mondiale, nel 110° anniversario dello scoppio della Grande Guerra. La Giornata del 14 ottobre è celebrata dalla Provincia autonoma di Trento, con il Museo storico italiano della guerra di Rovereto e la Fondazione Museo storico del Trentino. “Con questa Giornata vogliamo ricordare i soldati, ma anche i civili, i profughi, gli sfollati, tutti coloro che soffrirono e morirono in quel travagliato e drammatico periodo” ha aggiunto l’esponente della Giunta provinciale.
Oggi la ricorrenza è stata ricordata anche con una cerimonia al cimitero monumentale di Trento, proprio di fronte al sarcofago che raccoglie i resti dei soldati austro-ungarici, organizzata dagli Schuetzen del Welschtirol guidati dal comandante Enzo Cestari. Alla cerimonia in cimitero a Trento – officiata da don Franco Torresani – hanno partecipato anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli e il direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, Giuseppe Ferrandi. “Questa giornata ci riconcilia con la nostra storia, perché rende visibile l’impatto del conflitto sul nostro territorio: tutte le famiglie trentine furono toccate dalle sofferenze causate dalla guerra – ha ricordato Marchiori -. La memoria condivisa è fondamentale per continuare al guardare al futuro con la giusta consapevolezza di chi noi siamo”. Questa vicenda – ha evidenziato l’assessore – rappresenta peraltro uno degli elementi cardine che hanno reso speciale la nostra vicenda storica, il nostro essere terra di confine, e quindi i presupposti della nostra Autonomia”.
L’esponente della Giunta provinciale si è infine assunto l’impegno di continuare a lavorare – anche attraverso il confronto con le istituzioni nazionali – per la realizzazione del Memoriale dei caduti della Prima guerra mondiale: “Se ne parla da tanto, ma è giunto il momento di stringere i tempi per concretizzare questa iniziativa che vuole dare dignità alle vittime trentine della prima guerra mondiale. In molti casi, le famiglie non hanno nemmeno una tomba sulla quale piangere i loro cari e dunque il Memoriale vuole essere il luogo fisico in cui la memoria dell’intero popolo trentino potrà esprimersi”.