Dai dati delle urne arriva la conferma: Fratelli d’Italia cresce, è saldamente il primo partito della coalizione. Al Nord distanzia la Lega. Ecco alcuni risultati che giungono dalle città:
Genova
Fratelli d’Italia al 9,2%. Lega 7,5%, Forza Italia 4,3%
L’Aquila
Fratelli d’Italia 19,1; Lega 12,2; Forza Italia 5.8
Verona
Fratelli d’Italia al 10,6%, Lega 6,5%, Fi 5,1%
Parma
Fratelli d’Italia al 7,7%, Lega al 4,3%, Fi con altri al 2,7%,
Vittoria al quadrato per Giorgia Meloni, che vince con la coalizione di centrodestra e svetta tra i partiti della sua stessa alleanza. Nelle principali città del nord Fratelli d’Italia è il primo partito della coalizione, sorpassando il Carroccio quasi ovunque. A Genova FdI è il terzo partito con il 9,2% dei voti a fronte del 6,7 della lista della Lega. Secondo i dati di Verona, invece, il rapporto è di 10,6% per FdI contro il 6,5% del Carroccio. A Parma (dove Fratelli d’Italia correva da sola) la lista della Meloni raccoglie il 7,7% mentre il partito a guida Salvini il 4,3%. Mentre a L’Aquila Fratelli d’Italia è nettamente il primo partito con il 19,1%, con la Lega data al 12,2. Infine a Palermo, dove la vittoria al primo turno di Roberto Lagalla e di tutta la coalizione a suo sostegno è ormai certa, i risultati premiano la scelta di Fratelli d’Italia e dell’area che sostiene il presidente della Regione Nello Musumeci. Il rapporto, stante i dati pervenuti al momento, è di 8,4% per Fdi a fronte del 4,7% della lista di riferimento del Carroccio.
Insomma, Giorgia Meloni batte Matteo Salvini in trasferta, a partire dalle città principali del Nord al voto: Verona, Padova e Genova. Dati che mostrano come nella città scaligera FdI avrebbe sorpassato la Lega, con i meloniani e i leghisti che appoggiano il sindaco uscente Federico Sboarina – ma in virtù di una forza elettorale che distanzia Fdi al primo gradino di un ideale podio interno – sia rispetto alla Lega che in confronto a FI che ha scelto Flavio Tosi (che prende la maggior parte di consensi dalla liste personali e civiche: intorno al 18%. E poi da Forza Italia: 3,9%). Voti che sembrano confermare non solo il ricorso al disgiunto dei leghisti, ma anche una migrazione dei consensi del Carroccio verso liste a favore di Tosi.
«Sboarina più Tosi farebbe il 58% se la matematica non è un’opinione, spero che tutti gli amici del centrodestra capiscano che uniti si vince», dice Salvini, allargando poi il discorso: «Potremmo essere avanti a Fdi in alcuni comuni, indietro in altri. Ma per me la competizione resta con il centrosinistra», aggiunge. E il fronte caldo della sfida tra accende il dibattito. I dati, dunque, sembrano nettamente favorevoli a Fratelli d’Italia, a partire dall’ex Padania. A Padova si conferma infatti lo sprint di Fdi. Nella città veneta, che registra l’affermazione del sindaco uscente Sergio Giordani, del centrosinistra, Fdi prende circa l’8%, avanti sulla Lega che fin qui ha registrato il 6,5% circa di voti di lista.
«Si sta materializzando lo scenario peggiore per la Lega, di cui parlavamo ieri: dietro a Fdi anche al Nord », sintetizza Lorenzo Pregliasco, fondatore di Youtrend, postando un tweet del suo istituto di ricerca dove si dice che: «Secondo le proiezioni e gli exit poll pervenuti finora, la lista di Fratelli d’Italia sarebbe sopra la Lega nella maggior parte delle città principali. Anche nel Nord».
Il centrodestra festeggia la vittoria a Palermo, Genova e L’Aquila, ma non festeggiano tutti i partiti dell’area politica prediletta dai cittadini italiani che, il 12 giugno, si sono recati alle urne per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.
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Ad esempio non sarà entusiasta Matteo Salvini, il leader della Lega. Il Carroccio è infatti finito dietro al partito capitanato da Giorgia Meloni, che, quindi, concretizza ciò che i sondaggi registravano già da da diverse settimane: il centrodestra italiano è trainato da Fratelli d’Italia.
All’indomani delle amministrative ci si chiede se e come il risultato dei seggi sarà in grado di alterare gli equilibri all’interno della maggioranza che sostiene l’attuale governo di Mario Draghi.
Non è passato molto tempo dalla chiusura delle urne, ma già il dibattito, su questo argomento, sembra aperto: a parlare è proprio la trionfatrice di questa tornata, Giorgia Meloni, che ha sollecitato l’alleato – competitor Matteo Salvini a togliere l’appoggio della Lega al governo del premier.
“Fossi in loro lo farei”. Così la leader di FdI parlando di Salvini e Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa convocata in via della Scrofa. Il riferimento è alla richiesta, quindi indirizzata anche al fondatore di Forza Italia, di lasciare l’esecutivo.
I prossimi giorni saranno naturalmente rivelatori: quali saranno le mosse dei forzisti? Come si comporterà Salvini?
“Non nascondo la soddisfazione di FdI – ha poi continuato Meloni in conferenza stampa – si deve partire col dire che il centrodestra si afferma in queste elezioni. Durante la campagna ho sentito dire, chi vince queste elezioni, vince le politiche. Non so se lo ridirebbe”.
“C’è il ritorno di un sano bipolarismo – è il commento della leader di Fratelli d’Italia – centrodestra sia chiaro, compatto e alternativo alla sinistra. Questo ci chiedono gli elettori. FdI cresce ovunque con dati molto significativi. FdI è la forza traino del centrodestra spiega il suo posizionamento”
Insomma, Giorgia Meloni batte Matteo Salvini in trasferta, a partire dalle città principali del Nord al voto: Verona, Padova e Genova. Dati che mostrano come nella città scaligera FdI avrebbe sorpassato la Lega, con i meloniani e i leghisti che appoggiano il sindaco uscente Federico Sboarina – ma in virtù di una forza elettorale che distanzia Fdi al primo gradino di un ideale podio interno – sia rispetto alla Lega che in confronto a FI che ha scelto Flavio Tosi (che prende la maggior parte di consensi dalla liste personali e civiche: intorno al 18%. E poi da Forza Italia: 3,9%). Voti che sembrano confermare non solo il ricorso al disgiunto dei leghisti, ma anche una migrazione dei consensi del Carroccio verso liste a favore di Tosi.
«Sboarina più Tosi farebbe il 58% se la matematica non è un’opinione, spero che tutti gli amici del centrodestra capiscano che uniti si vince», dice Salvini, allargando poi il discorso: «Potremmo essere avanti a Fdi in alcuni comuni, indietro in altri. Ma per me la competizione resta con il centrosinistra», aggiunge. E il fronte caldo della sfida tra accende il dibattito. I dati, dunque, sembrano nettamente favorevoli a Fratelli d’Italia, a partire dall’ex Padania. A Padova si conferma infatti lo sprint di Fdi. Nella città veneta, che registra l’affermazione del sindaco uscente Sergio Giordani, del centrosinistra, Fdi prende circa l’8%, avanti sulla Lega che fin qui ha registrato il 6,5% circa di voti di lista.
«Si sta materializzando lo scenario peggiore per la Lega, di cui parlavamo ieri: dietro a Fdi anche al Nord », sintetizza Lorenzo Pregliasco, fondatore di Youtrend, postando un tweet del suo istituto di ricerca dove si dice che: «Secondo le proiezioni e gli exit poll pervenuti finora, la lista di Fratelli d’Italia sarebbe sopra la Lega nella maggior parte delle città principali. Anche nel Nord».
Il centrodestra festeggia la vittoria a Palermo, Genova e L’Aquila, ma non festeggiano tutti i partiti dell’area politica prediletta dai cittadini italiani che, il 12 giugno, si sono recati alle urne per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale.
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Ad esempio non sarà entusiasta Matteo Salvini, il leader della Lega. Il Carroccio è infatti finito dietro al partito capitanato da Giorgia Meloni, che, quindi, concretizza ciò che i sondaggi registravano già da da diverse settimane: il centrodestra italiano è trainato da Fratelli d’Italia.
All’indomani delle amministrative ci si chiede se e come il risultato dei seggi sarà in grado di alterare gli equilibri all’interno della maggioranza che sostiene l’attuale governo di Mario Draghi.
Non è passato molto tempo dalla chiusura delle urne, ma già il dibattito, su questo argomento, sembra aperto: a parlare è proprio la trionfatrice di questa tornata, Giorgia Meloni, che ha sollecitato l’alleato – competitor Matteo Salvini a togliere l’appoggio della Lega al governo del premier.
“Fossi in loro lo farei”. Così la leader di FdI parlando di Salvini e Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa convocata in via della Scrofa. Il riferimento è alla richiesta, quindi indirizzata anche al fondatore di Forza Italia, di lasciare l’esecutivo.
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Non nascondo la soddisfazioni de FdI – ha poi continuato Meloni in conferenza stampa – si deve partire col dire che il centrodestra si afferma in queste elezioni. Durante la campagna ho sentito dire, chi vince queste elezioni, vince le politiche. Non so se lo ridirebbe”.
I dati principali per l’elezione dei sindaci di Genova, Palermo, Verona, Parma, Padova, Messina, Monza. La Spezia, Lucca e le altre città al voto
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