Centrodestra in forte contrasto per le regionali

I tavoli politici non riguardano la sola Sardegna. Con qualche settimana di respiro in più, vanno a votare anche l’Abruzzo, poi la Basilicata, l’Umbria e il Piemonte. Quest’ultimo sembra il caso meno spinoso, per il centrodestra, con la riconferma de plano del governatore uscente Cirio, conferma il ministro Paolo Zangrillo, quota FI, intervistato in radio: “Noi siamo pronti, in Piemonte abbiamo lavorato, si ricandida Cirio che è un ottimo politico che ha esperienza, penso non ci saranno problemi a ricandidarlo e riconfermarlo”. Certo, se la riconferma c’è in Piemonte, e ci sarà anche in Abruzzo, dove l’uscente Marco Marsilio è un cofondatore di Fdi, legatissimo a Giorgia Meloni, ecco che la Lega si dice pronta a far valere questa regola ovunque. “La Lega è per la riconferma dei presidenti uscenti e questo vale per la Sardegna, l’Abruzzo, la Basilicata e in qualsiasi altra regione al voto”.

Detto questo però, “nel momento in cui si pongono questioni di cambio in altre Regioni, è evidente che il tavolo nazionale dovrà fare tutte le riflessioni del caso”. E dunque “in merito alla situazione del presidente Marco Marsilio, proprio per quanto precisato, vediamo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni”, ha dichiarato il segretario regionale della Lega in Abruzzo, Luigi D’Eramo, che peraltro nel governo è Sottosegretario nel ministero di Francesco Lollobrigida.

Proprio dall’Abruzzo – dove si voterà il 10 marzo – partirà il tour elettorale del centrosinistra con Elly Schlein: il Nazareno celebra l’unico caso di ampia coalizione che vede tutti dietro al candidato unitario Luciano D’Amico, l’ex rettore dell’università di Teramo. I sondaggi nella regione appenninica danno le due coalizioni testa a testa, e la segretaria dem prova a intestarsi il miglior risultato auspicabile tra le regioni al voto. Peccato che D’Amico, che conosce peso e contrappeso delle passerelle romane, abbia chiesto ai leader, a partire da Schlein e Conte, di risparmiarsi la trasferta abruzzese.

Tensioni nel centrodestra si registrano anche in Umbria. La Lega prova a blindare, anche in quel caso, la sua presidente di Regione. “La ricandidatura di Donatella Tesei, unica donna presidente di Regione, per quanto ci riguarda non è in discussione. Siamo convinti che sia la persona giusta per guidare l’Umbria perché ha dimostrato con i fatti di esserne all’altezza”. A prendere posizione – con toni perentori – è stato il segretario umbro della Lega Riccardo Augusto Marchetti, che all’indomani del caso-Sardegna cerca di piantare qualche paletto che FdI proverà quasi certamente a scardinare. Marchetti lo sa e per questo esce allo scoperto dopo i venti di burrasca di questi giorni.

In primavera, probabilmente, sarà poi il turno della Basilicata – attualmente guidata da Vito Bardi di Forza Italia – che però non ha ancora ufficializzato una data. Il presidente uscente lucano cerca il bis. Le elezioni potrebbero tenersi a giugno, insieme al grande appuntamento delle Europee che chiamerà alle urne circa 400 milioni di cittadini dell’Ue.

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