La nota emessa al termine dell’incontro è quanto mai attenta a non invadere quelle che sono le prerogative assegnate dalla Costituzione al capo dello Stato. Ma il riferimento alla ‘saggezza’ di Mattarella è anche una sollecitazione a vigilare affinché il tempo richiesto da Conte non vada perduto e men che mai possa servire a raggranellare una maggioranza purchessia. Un modo anche per dare voce e rappresentanza a chi nel centrodestra – è il caso di Giovanni Toti – esorta a considerare anche strade alternative a quella del voto anticipato.
La maggioranza assoluta degli italiani, pari al 51,4%, ritiene che si dovrebbe andare a elezioni anticipate il prima possibile. E in seconda battuta – ed è il dato più rilevante – secondo il 40,5% degli interpellati, nel caso in cui non si andasse al voto anticipato, la soluzione migliore sarebbe quella di un governo guidato dal Centrodestra. E’ il responso del sondaggio realizzato per Affaritaliani.it da Roberto Baldassari, direttore generale di Lab2101 e professore all’università Mercatorum.
Numeri in crollo per quanto riguarda il governo attualmente in essere, salvatosi a stento in maniera rocambolesca. Solo il 36,3% degli italiani sarebbe più propenso a un Conte ter. Ancora più bassa la percentuale di chi ritiene che si dovrebbe procedere con un ‘accanimento terapeutico’, ossia che si debba andare avanti con l’attuale esecutivo: solo un risicato 23,2% degli intervistati lo ritiene una soluzione.
Nel sondaggio di Alessandra Ghisleri per Porta a porta su tre scenari di voto: situazione attuale, Conte in campo con una propria lista oppure leader dei Cinquestelle. In ognuna delle ipotesi analizzate, il centrodestra vincerebbe. Nella prima con il 49 per cento contro il 36.5; nella seconda con il 46,9 contro il 38.4 e, infine, nella terza con il 48.7 per cento contro il 39.6.
Per Giorgia Meloni l’unica via di uscita è il voto. . E non si rassegna, non vuole dare per scontato che il capo dello Stato si accontenti di fare solo da spettatore. E ritiene plausibile che Mattarella possa esercitare un ruolo chiave per sciogliere le Camere. L’intervista al Corriere della Sera in edicola spiega punto per punto i termini di una situazione poco decorosa per le istituzioni.
C’è un precedente che parla chiaro, ricorda la leader di FdI:’Il governo Berlusconi nel 2011 si dimise ottenendo alla Camera sul voto di Bilancio una maggioranza di 308 voti. Ed era un esecutivo scelto dagli elettori. Con un premier da loro indicato, non uno a capo di una coalizione di forze che si sono combattute in campagna elettorale, un signore di cui gli italiani non conoscevano l’esistenza prima che ricevesse tale incarico’
Pertanto è irresponsabile andare avanti con un governo che sta in piedi grazie al voto di voltagabbana attratti da promesse e prebende di ogni tipo, echeggiate perfino nel discorso di Conte in Aula. Insomma, solo chi non vuole vedere non vede che ‘abbiamo assistito a un mercimonio, tra le righe si leggevano nomi e cognomi di quelli a cui chiedeva aiuto in cambio di qualche rassicurazione. Un assoluto scandalo, che danneggia anche l’immagine del Paese’.