Vertice del centrodestra a Palazzo Grazioli in vista della partita per la presidenza delle Camere che si apre venerdì. Nella sede della presidenza di Forza Italia, oltre al presidente Silvio Berlusconi, prendono parte alla riunione, oltre all’azzurro Niccolò Ghedini, i leghisti Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, e gli esponenti di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa.
Prima dell’incontro Berlusconi ha riunito lo stato maggiore di Forza Italia. Dal vertice azzurro sarebbe emerso che il Cavaliere punta su Paolo Romani, attuale capogruppo di Forza Italia al Senato, per il vertice di Palazzo Madama che Fi rivendica per sé. Ovviamente la candidatura di Romani è al centro dell’incontro con il leader della Lega e la presidente di Fdi.
Su Romani è stato posto il veto di M5s per una condanna a suo carico per peculato anche se, ha precisato lui nei giorni scorsi, la Cassazione ha chiesto alla Corte d’Appello di riconsiderare la sentenza.
E intanto, il leader della Lega, intervenendo a Radio Padania, ha detto: ‘Di Maio può dire quello che vuole, ma la prima coalizione uscita dalle urne è quella di centrodestra e noi ragioniamo da persone concrete su quello che è il governo da dare agli italiani’.
Riprende quindi quota l’ipotesi di lasciare a Forza Italia la seconda carica dello Stato con la ‘cessione’ ai grillini dello scranno più alto di Montecitorio. Questo schema troverebbe conferma nelle ultime dichiarazioni di Giancarlo Giorgetti, numero due di via Bellerio, che per la prima volta, apertis verbis, apre su Fi a palazzo Madama: ‘L’importante è che una presidenza vada al centrodestra: se servirà un presidente non della Lega, per risolvere il rebus politico, noi saremmo disponibili e non faremo i capricci’.
.Guido Crosetto, al termine dell’incontro con i capigruppo M5S, sottolinea: ”Abbiamo ribadito quanto dichiarato da Meloni nei giorni scorsi, cioè che il fatto che il centrodestra abbia il 42% alle Camere imporrebbe che le due presidenze, com’è stato negli ultimi anni, fossero entrambe del centrodestra. Ma c’è, nonostante questo, una nostra disponibilità al colloquio con tutti gli altri partiti, in primis i 5 Stelle, senza che nessuno pensi però che sia un diritto acquisito la presidenza della Camera o del Senato’.
Moreno Manzi