‘Il torneo olimpico si è svolto con regolarità. E ci ha riservato delle belle sorprese riassumibili nel record storico di 40 medaglie conquistate dalla rappresentativa olimpica italiana.
Ori che parlano, spiegano i tecnici, di un movimento sportivo che ha avuto la capacità di svolgere il proprio compito anche nelle terribili more della pandemia. Un bel simbolo, non retorico nella sua praticità, delle capacità che può esprimere il nostro Paese in momenti critici. Capacità che, dovranno, nella stagione autunnale, esprimersi al meglio anche nello scenario politico, economico e sociale.
Nell’insieme, pur nell’asprezza generale, sui più vari argomenti, del discorso pubblico, si può dire che il Governo si stia muovendo bene anche se con alcune incertezze su temi delicati. Questa è la fase nella quale si gettano le basi di quella quantità di riforme che compongono il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha già dato il suo primo frutto con l’erogazione della prima tranche dei finanziamenti del Piano Next Generation Eu. In questa medesima porzione di tempo, dobbiamo essere acutamente consapevoli della necessità assoluta di mantenere alta la guardia nei confronti della pandemia che ci affligge dal marzo del 2020.
Le eruzioni di contagio dovute all’insidiosa virulenza della variante che si sta diffondendo in tutto il mondo, inducono anche i Paesi che meglio avevano combattuto il virus a prendere misure anche severe come il ritorno al lockdown.
Tuttavia, lo sforzo del Governo, di tutte le Istituzioni repubblicane, delle forze politiche e sociali dovrà essere anche un impegno di grande razionalità, lungimiranza e visione. Perché se, come sappiamo, è in corso una ripresa economica in sé confortante, essa è un fatto che non risolve tutte le questioni sul tavolo.
Di fronte a noi c’è un quadro disordinato. Ci sono settori dell’economia in effettiva ripresa e altri ancora immersi nella crisi. Il mercato del lavoro si trova in una condizione altrettanto disordinata – sul quale pesa la decisione di uno sblocco prematuro dei licenziamenti – che richiede interventi sulle politiche occupazionali così come, ad esempio, sull’orientamento scolastico verso il lavoro. Perché non dobbiamo soltanto uscire dalla crisi, ma anche affrontare le profonde trasformazioni indotte dalle nuovo politiche industriali adottate dall’Unione Europea. Abbiamo evidentemente una questione salariale da affrontare con serietà. E una necessaria riforma degli ammortizzatori sociali sulla quale è in corso il confronto tra le parti.
Questa stagione ci consegna, ancora, un drammatico bilancio di vittime sul lavoro. Ci avviamo, dunque, a una nuova stagione densa di incognite sia sul piano della lotta al Covid, che su quello sociale su fronti critici come il lavoro e la scuola. Perché la sola ripresa di una parte delle attività produttive e della crescita economica non porta con sé la soluzione di tutti i grandi problemi che sono sul tappeto. Auguriamoci che la fine di questa estate porti con sé una stagione caratterizzata dal prevalere della ragione e del dialogo sociale’, osserva Cesare Damiano. |