Cgia: Italia capofila in Europa della ripresa. Donzelli: ‘Con Meloni premier siamo la locomotiva d’Europa’

L’Italia tiene meglio di tutti gli altri paesi Ue ai contraccolpi economici dovuti alla congiuntura internazionale. Nonostante il rallentamento registrato in questi ultimi sei mesi l’Italia ha superato meglio dei suoi principali competitor europei gli effetti negativi provocati dalla crisi pandemica. Ma anche dal caro energia e dalla crescita esponenziale registrata dai tassi di interesse.

La fotografia positiva emerge da una analisi dell’Ufficio Studi Cgia di Mestre che ricorda come tra il 2019 (anno pre-Covid) e il 2023, l’Italia ha segnato una variazione del Pil del +3 per cento. Contro il +2,3 della Spagna, i +1,8 della Francia e il +0,7 della Germania. Tra i 20 paesi dell’Area dell’euro, solo  quelli demograficamente più piccoli hanno registrato le crescite più elevate.  La media europea è stata del +3,5 per cento. Nel 2023 la previsione di crescita dell’Italia dovrebbe essere del +0,7 per cento, un dato e inferiore alla Spagna e leggermente più contenuto rispetto a quello della Francia. La Germania, invece, con una variazione del -0,3 per cento rispetto al 2022 rimane in recessione.

La Cgia ha comunque invitato a evitare i ‘trionfalismi’ ricordando problemi come “povertà, disoccupazione femminile, lavoro nero, tasse, burocrazia, evasione, inefficienza della Pubblica Amministrazione e debito pubblico”. Che sono i principali punti di debolezza che frenano da almeno 20 anni la crescita del nostro Paese. Eppure nonostante i danni economici legati alla pandemia “le misure economiche-sociali messe in campo per mitigare queste difficoltà hanno sortito l’effetto sperato. E hanno evitato “una crisi sociale e garantito una ripresa dell’economia che nessuno prevedeva. O quasi”. L’associazione ricorda gli interventi dei governi Conte 2 e Draghi e quelli del governo Meloni per mitigare il caro bollette. Complessivamente, quindi, sono stati stanziati oltre 270 miliardi che hanno “anestetizzato” gli effetti negativi provocati dalla pandemia e dal caro energia”.

«Meloni non ha fatto alcuna svolta moderata, l’unica svolta è nella sinistra che la raccontava come un’estremista irresponsabile, invece ha dimostrato che è molto più capace di chi la criticava»: così a Monica Guerzioni del Corriere della Sera il responsabile dell’organizzazione di FdI Giovanni Donzelli.

Rispetto alle tensioni in maggioranza «in questa legislatura mai un parlamentare di centrodestra ha votato in dissenso. Se la sinistra si illude di tornare al governo con scorciatoie, senza il consenso degli italiani, va a sbattere contro un muro. FdI, Lega e FI non sono sovrapponibili, ma perfettamente compatibili».

Un passaggio dell’intervista al Corriere tocca anche Atreju: «Sarà una grande festa. Alla 25ma edizione ci saranno ospiti di altissimo livello di ogni orientamento politico, culturale e artistico», precisando che qualche ospite «potrebbe arrivare a sorpresa», non incluso nel programma.  Sul titolo di quest’anno “Bentornato orgoglio italiano”, Donzelli precisa: «Con Giorgia è tornato l’orgoglio di essere italiani anche nei confronti delle altre nazioni, ne è la prova la politica estera e anche quella interna. L’occupazione non è mai stata così alta da decenni». Per poi ricordare, che nonostante le difficoltà, «l’Italia è la locomotiva d’Europa e il tasso di occupazione è al 61,8%. Quando abbiamo chiesto di rinegoziare il Pnrr la sinistra ci chiamava irresponsabili, invece dall’Europa hanno riconosciuto – ricorda Donzelli – che il piano è molto migliorato e siamo tra le nazioni più avanti nell’ottenere i fondi».

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