Le imprese italiane pagheranno 5,5 miliardi di euro in più di tasse. Un risultato a cui è possibile arrivare sottraendo dai 19 miliardi di tasse e contributi introdotti dal Governo Monti, i circa 13,6 miliardi di euro di alleggerimento fiscale che l’esecutivo praticherà nel triennio considerato. E’ quanto emerge da uno studio effettuato dalla Cgia di Mestre, che ha messo a confronto gli effetti economici che andranno ad aggravare il carico fiscale e contributivo delle imprese con quelle, invece, che ne alleggeriranno il peso, il saldo, nel triennio 2012-2014.
“Le più penalizzate dal pacchetto di misure introdotte dal governo Monti – dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – saranno le micro imprese: in particolar modo quelle senza dipendenti che non potranno avvalersi degli sgravi Irap previsti per i dipendenti e dell’Ace (Aiuto alla Crescita Economica), visto che le aziende in contabilità semplificata non potranno applicare quest’ultima misura. Se si considera che il 75% degli imprenditori individuali lavora da solo, si può affermare che gli artigiani e i commercianti che non hanno dipendenti subiranno dei forti aumenti di tassazione non ammortizzati dagli sgravi previsti dal Salva-Italia”.
La Cgia valuta inoltre i vantaggi e gli svantaggi contributivi introdotti dal governo in carica. Per il 2012 ad incrementare le tasse,l’Imu: rispetto all’ Ici, il prelievo medio per i negozi e i laboratori risulta mediamente raddoppiato, mentre per i capannoni (categoria catastale D1) si registrano incrementi di imposta che superano il 60%. Inoltre quest’anno sono aumentate dell’1,3% le aliquote contributive Inps a carico degli artigiani e dei commercianti. Nel 2013, entrambi i prelievi appena descritti subiranno ulteriori aumenti. Rispetto all’Ici, ricorda ancora la Cgia, con l’Imu il prelievo sui capannoni aumenterà di circa l’80%. Le aliquote previdenziali, invece, subiranno un ulteriore aumento dello 0,45% sino a portare nel giro di qualche anno l’aliquota di questi lavoratori autonomi al 24%. Sempre nel 2013 le imprese faranno i conti con la riduzione della deducibilità dei costi per le auto aziendali che il fisco non riconoscerà più nella misura del 40%, ma solo del 27,5%. Sono circa 7 milioni gli automezzi interessati da questa misura. Infine, la tassa sui rifiuti che verrà rinnovata e si chiamerà Tares: bisognerà versare al Comune una maggiorazione pari a 0,3 euro al mq che i sindaci potranno aumentare sino a 0,4 euro. Messe tutte in fila, la Cgia stima che queste misure valgano circa 5 miliardi di euro nel 2012, che diventano quasi 6,7 mld nel 2013 e salgono a 7,3 mld nel 2014. Pertanto, nel triennio 2012-2014 le maggiori tasse e contributi a carico delle imprese saranno pari a poco più di 19 miliardi di euro. Complessivamente le misure a vantaggio delle imprese valgono poco più di 2,5 miliardi nel 2012, 5 miliardi nel 2013 e quasi 6 miliardi nel 2014. Nel triennio 2012-2014, l’alleggerimento fiscale sull’intero mondo imprenditoriale sarà pari quindi a quasi 13,6 miliardi di euro.