Al Palacongressi di Rimini il premier, Matteo Renzi, non c’e’. Eppure, mai nominato nella sua lunga relazione dal segretario generale della Cgil, e’ come se nella citta’ romagnola per il Congresso del primo sindacato italiano si fosse presentato davvero. Ad evocarlo e’ la stessa Susanna Camusso che in un passaggio del suo intervento parla di “una logica di autosufficienza della politica, che sta determinando una torsione democratica verso la governabilità a scapito della partecipazione”. Questa sua affermazione divide il Pd seduto in platea. C’e’ chi vi legge elementi di pregiudizio e chi vede più convergenze che divergenze. Ho seguito con attenzione la relazione ricca e articolata di Susanna Camusso , ha spiegato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, da cui sono emersi stimoli importanti e utili accanto a elementi di diffidenza e pregiudizio che forse scontano una difficoltà nel confronto ma si possono superare. Quanto basta però per far risaltare le distanze che separano il nuovo corso democratico dalla parabola sindacale. Massimo D’Alema ha seguito la relazione seduto in prima fila e si è alzato per applaudire la Camusso ma dissente su un punto, ovvero che non sono stati fatti apprezzamenti su quello fatto dal governo, ed infatti la definisce una relazione piena di proposte ma con spunti polemici. Un altro esponente del Pd, come il responsabile economico del partito Filippo Taddei, smussa, provando a trovare punti di intesa perché trova punti di convergenza molto superiori a quelli di divergenza. Se guardiamo al punto centrale del mercato del lavoro ci sono punti di allineamento molto maggiori di quanto rappresentato: ddl fiscale, ddl lavoro, la volontà di creare lavoro stabile e di qualità. Tutti punti al centro del programma Pd.
Tags Cgil divide P
Riprova
La rivoluzione energetica al femminile: le donne guidano gli investimenti nelle energie rinnovabili
La Lombardia, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e il Veneto sono le regioni italiane che guidano la …