Prima il Barcellona e poi la Juve. L’Inter di Antonio Conte è chiamata alla prova del nove. Due partite, la prima in Champions, la seconda in campionato che serviranno a far capire dopo può veramente arrivare la squadra nerazzurra. Con il Barça la gara inizia in salita per l’assenza di Lukaku: un guaio non da poco. Lukaku non c’è. Ha avuto un piccolo affaticamento al quadricipite ed è rimasto a Milano”, dice mister Conte, alla fine della conferenza della vigilia contro il Barcellona. “Se lo portava dietro da una decina di giorni. Lamentava un fastidio – spiega – abbiamo fatto esami strumentali che hanno scongiurato infortuni gravi e abbiamo preferito non rischiarlo, anche per rispettare le sensazioni del giocatore”. Al Camp Nou “non sarà facile ma giochiamo le nostre carte con grandissimo rispetto, sapendo che affrontiamo una favorita per la vittoria della Champions”, ammette l’allenatore nerazzurro.”Sarà una sfida difficile che giochi Messi o che non giochi. C’è voglia di affrontare il Barcellona con tutti gli effettivi in campo, anche con Messi. Un campione unico”. Antonio Conte non vuole essere confrontato con José Mourinho, anche se alla vigilia della partita di Champions contro il Barcellona, il ricordo va a quell’epica partita al Camp Nou che portò l’Inter in finale e poi al Triplete. “Io come Mourinho? Oggi fare dei paragoni è impossibile, sono epoche diverse. Noi ci troviamo all’inizio di un percorso che ci auguriamo possa portarci a crescere e ad avere l’ambizione di regalare gioie ai nostri tifosi”. “Stiamo facendo dei paragoni – continua Conte – con un passato che conosciamo bene. Sappiamo cosa fece l’Inter nel 2010 e c’è tantissimo rispetto per quella squadra, per Mourinho e per quello che ha fatto. E rimarrà indelebile nella storia del calcio”.
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