Dopo la Champions League della scorsa stagione, il Chelsea mette le mani anche su l’Europa League, diventando così la quarta squadra a detenere tutte e tre le massime competizioni Uefa, dopo Juventus, Ajax e Bayern Monaco. All’Amsterdam Arena, gli uomini di Benitez, nonostante non abbiano meritato del tutto la vittoria contro il Benfica, alla fine hanno la meglio con un gol a pochi secondi dalla fine. Per i lusitani va in scena un film già visto nelle ultime sette finali disputate, cominciando quasi a prendere sul serio le parole di Bela Guttman, che nel 1962 affermò: “Non vincerete più una finale per altri 100 anni”. Superstizioni a parte, gli uomini di Jesus questa volta avrebbero seriamente meritato la vittoria, ma come sappiamo nel calcio non sempre vince il più forte. Il Benfica parte forte ed in più occasioni mette paura ai Blues, ma la prima frazione di gioco finisce comunque a reti inviolate. Stessa scena nella ripresa, dove sono ancora i portoghesi a fare il gioco, ma è comunque il Chelsea a portarsi in vantaggio con un bel gol di Fernando Torres, che viene comunque aiutato da una disattenzione-errore della difesa avversaria. I lusitani appaiono storditi dal colpo e rischiano il collasso, ma con una buona reazione si portano nell’area avversaria e si guadagnano un rigore che Cardozo trasforma, portando il risultato sull’1-1. Quando ormai riecheggia nell’aria l’incubo dei supplementari, Mata batte un calcio d’angolo a 30 secondo dalla fine, e Branislav Ivanovic, con un imperioso stacco di testa, regala la Coppa a se stesso ed ai suoi compagni. Supporters e calciatori portoghesi in lacrime ed il club di Roman Abramovich entra di diritto nella storia.
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