Si è chiusa il pomeriggio del 2 marzo la fuga del secondo latitante più ricercato d’Italia dopo Matteo Messina Denaro. Classe 1980, il superboss della camorra Marco Di Lauro si nascondeva in un appartamento di via Emilio Scaglione, nel quartiere di Chiaiano, periferia Nord di Napoli e alla vista delle forze dell’ordine non ha opposto resistenza. A renderlo noto è il titolare del Viminale Matteo Salvini che fa i complimenti a Polizia e Carabinieri: «Dopo l’arresto di un terrorista algerino dell’Isis mettono a segno un’altra operazione importantissima. Nessuna tregua ai criminali». Latitante dal 2004, l’uomo è il quarto figlio di Paolo di Lauro, soprannominato Ciruzzo o’ milionario, fondatore della famiglia camorristica napoletana di Secondigliano.
«Non era armato e non ha opposto resistenza», ha spiegato il questore di Napoli, Antonio De Jesu. «Questo arresto è una vittoria dello Stato», ha aggiunto il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra. «Il capoluogo campano è stato teatro, recentemente, di atti criminali importanti alle quali vi è stata una pronta e forte reazione di tutte le forze di Polizia, costantemente impegnate in prima linea in questo territorio», ha commentato sottosegretario all’Interno, Luigi Gaetti. «Complimenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla magistratura per l’arresto del latitante Marco Di Lauro. La lotta alla camorra è al centro dell’azione dello Stato nella nostra città», ha concluso il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris.