Da diversi giorni è in corso una polemica tra il Governo, in particolare il ministero della Cultura, e l’influencer Maria Rosaria Boccia. La donna, apparsa in diversi post su Instagram insieme al titolare del dicastero Gennaro Sangiuliano, afferma di essere una sua consigliera per i Grandi Eventi e, in particolare, di aver partecipato all’organizzazione del G7 Cultura che si terrà a Pompei il 19 settembre.
Il Governo smentisce la nomina di Boccia, sottolineando che l’influencer non sarebbe mai stata pagata dal ministero per l’eventuale lavoro svolto né sarebbe stata rimborsata per i viaggi istituzionali in cui avrebbe seguito il ministro Sangiuliano. Oltre alla questione economica però, ci sarebbe anche la possibilità che Boccia abbia avuto accesso a documenti riservati riguardanti l’organizzazione del G7 Cultura.
Chi è Maria Rosaria Boccia e che ruolo avrebbe avuto al ministero della Cultura.
Maria Rosaria Boccia è un’influencer di 41 anni. Sul suo profilo Instagram si qualifica come presidente di Fashion week Milano moda, organizzazione che, come sottolineato anche dalla Camera della Moda di Milano, nulla ha a che fare con la settimana della moda del capoluogo lombardo. Sui profili social di Boccia però, a partire dalla fine di maggio 2024, sono apparse diverse foto in compagnia del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Nata a Pompei l’11 luglio del 1983, Boccia si è diplomata al Liceo Pascal della città e ha conseguito due lauree in Economia. La prima in Economia Aziendale presa all’Università Partenope di Napoli e la seconda in Economia e Management presa all’Università telematica Pegaso. Da sempre, vive a stretto contatto con il mondo della moda. La sua famiglia lavora nel settore.
Sul suo profilo LinkedIn, infatti, la 41enne cita le attività “Boccia Intimo e Mare”, “Boccia Fashion Donna” e l’atelier per abiti da sposa “Maria Rosaria Boccia Couture”. Un’ampia esperienza che l’ha portata – secondo quanto riporta, invece, la sua bio su Instagram – ad ottenere il ruolo di Presidente della Milano Fashion Week. Oltre che quello di consulente di moda per alcuni eventi.
Peccato che Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana, abbia negato che sia così: “Abbiamo inviato una diffida in quanto il marchio Milano Fashion Week è della Camera della moda da sempre e non può essere usato da nessun altro. Speriamo che presto scompaia quella dicitura dai social di questa signora”.
Boccia ha, inoltre, lavorato come organizzatrice di eventi e ha insegnato in vari atenei. È stata docente di Scienze della comunicazione e Media Digitali all’Università Federico II di Napoli per il Master in Medicina Estetica e di Pianificazione della comunicazione e marketing tra etica e deontologia all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” per il Master in Dietetica. Nelle info di Facebook, parla anche di collaborazioni con la Bocconi di Milano e con La Sapienza di Roma.
Poi l’incontro con il ministro Sangiuliano e il lavoro fianco al fianco con lui, come testimoniano le numerose foto scattate ad eventi pubblici. Lo scorso agosto la nomina a consigliere e la sua presunta collaborazione nella preparazione del G7 della Cultura in programma a Pompei.
Lo scorso 1° settembre sul profilo Instagram di Boccia appare proprio una di queste immagini. La descrizione annuncia che l’influencer sarebbe stata nominata “Consigliere del ministro per i Grandi Eventi“. È in questo momento che la figura di Boccia, già segnalata da alcuni organi di stampa in precedenza, finisce al centro di una polemica proprio con il ministero della Cultura e con Gennaro Sangiuliano.
Il dicastero infatti smentisce immediatamente la nomina di Boccia: “A oggi il decreto di nomina a Consigliere del ministro “Grandi Eventi” (a titolo gratuito) è stato firmato dal ministro e attendiamo la ratifica della nomina. Una volta ratificata il ministro, poiché è un incarico fiduciario, può decidere in qualsiasi momento di revocarla e non penso debba interessare nessuno se non i diretti interessati” viene comunicato in una nota.
Boccia replica nei giorni successivi a questa precisazione, pubblicando sempre tramite il proprio profilo Instagram una serie di screenshot di comunicazioni con alcuni membri dello staff di Sangiuliano, tra cui il suo portavoce Andrea Patrella. Sempre il 1° settembre inoltre il sito Dagospia pubblica una mail in cui il sovrintendente del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, inviata a un sopralluogo una serie di persone tutte legate allo staff di Sangiuliano, tra cui figura anche Maria Rosaria Boccia.
Emergono poi altre occasioni in cui Boccia si sarebbe spostata insieme alla scorta del ministro Sangiuliano. L’influencer avrebbe anche partecipato come ospite al Festival “Il libro possibile” tenutosi a Polignano a Mare, per il quale si sarebbe qualificata come collaboratrice del ministro.
Nella serata del 2 settembre anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta sulla questione, rilasciando un’intervista alla trasmissione 4 di Sera di Rete 4: “Io ho parlato con il ministro Sangiuliano e mi dice che effettivamente lui aveva valutato la possibilità di dare a questa persona un incarico di collaborazione non retribuito, poi ha fatto una scelta diversa, ha deciso di non dare quell’incarico di collaborazione per chiarire alcune questioni” ha dichiarato la premier, che ha poi concluso dicendo che “Neanche un euro degli italiani e dei soldi pubblici è stato speso per questa persona“.
Sulla questione dei compensi Boccia non ha mai contraddetto il Governo: nemmeno l’influencer ha mai affermato di essere stata pagata per il lavoro svolto per il ministero. Proprio nella serata del 2 settembre però, tramite alcune storie di Instagram, Boccia ha controbattuto parlando invece di rimborsi spese: “Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo segreteria del ministro” ha dichiarato la influencer.
Al momento si tratta però soltanto di dichiarazioni contraddittorie di entrambe le parti in causa. Non esistono documenti che provino o smentiscano la posizione di Boccia all’interno del ministero della Cultura, eventuali pagamenti o rimborsi spese che l’influencer avrebbe dovuto ricevere, la sua nomina o l’annullamento della stessa. Boccia afferma di essere in possesso di file audio che corroborerebbero la sua tesi, ma per il momento non sono stati pubblicati.
Parallelamente alla vicenda dei rimborsi, l’altra questione che riguarda Maria Rosaria Boccia è la sua partecipazione o meno alle riunioni operative per il G7 Cultura di Pompei.
L’influencer dice di avervi preso parte, mentre il ministero smentisce. Il problema sorgerebbe se Boccia avesse avuto accesso a documenti relativi alla sicurezza dell’evento senza essere ufficialmente parte dello staff del ministero, circostanza che avrebbe potuto mettere in pericolo l’evento.
Nel suo intervento, Giorgia Meloni ha affermato che il ministro Sangiuliano “garantisce che questa persona non ha avuto accesso a nessun documento riservato, particolarmente per quello che riguarda il G7″. Lo stesso titolare del dicastero della Cultura ha scritto una lettera nella quale chiarisce la sua versione: “Le occasioni in cui è stata presente non avevano affatto carattere istituzionale e nemmeno in senso lato di istruttoria del G7” ha chiarito il ministro, specificando ancora una volta la gratuità della collaborazione di Boccia con il ministero.
Anche sulla questione del G7 Cultura però, Maria Rosaria Boccia ha tenuto a smentire le dichiarazioni sia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Nelle sue storie di Instagram, l’influencer ha alluso al fatto che avrebbe preso parte proprio alle riunioni operative per l’organizzazione del G7 e sarebbe stata a conoscenza di informazioni riservate a riguardo: “Quindi non abbiamo mai fatto riunioni operative? Non abbiamo mai fatto sopralluoghi? Non ci siamo mai scambiati informazioni?” chiede retoricamente Boccia nel post.
Infine, l’influencer ha pubblicato le foto di documenti con un’intestazione che riguarda il G7, anche se il contenuto dei fogli è stato cancellato. Inoltre sono emerse alcune mail indirizzate proprio a Boccia con oggetti che riguardano l’evento e la sua organizzazione. Le opposizioni stanno pressando il Governo sulla possibile violazione della sicurezza del G7, che si terrà il 19 settembre a Pompei, e chiedono le dimissioni di Sangiuliano da ministro della Cultura.