Presentare la mezza stagione di un cartellone teatrale rappresenta sicuramente un anomalia e di certo non vuole essere una trovata mirata alla ricerca di una originale comunicazione pubblicitaria. Il motivo è semplicissimo: il Vittoria arriverà per certo a programmare fino al 31 dicembre 2019, poi rischierà di chiudere.
Si, proprio quel Vittoria, da 35 anni mezzo culturale di qualità, che ha prodotto e produce spettacoli cult della storia teatrale italiana, mezzo di aggregazione e patrimonio della capitale, in mezzo ad uno stupendo quartiere, Testaccio, che con il suo presidio culturale ha contribuito a riqualificare, si potrebbe ritrovare in mezzo a una strada.
Difatti in un giorno di mezza estate del 2018 il Ministero ci comunicò un’ingente riduzione del finanziamento per il nostro teatro. Le immediate richieste di incontri con le Istituzioni ci rassicurarono, e per la stima dimostrata alle nostre attività e, soprattutto, perché informati che il Ministro Bonisoli aveva stanziato risorse aggiuntive per sanare la situazione venutasi a creare con dei tagli così consistenti per tanti teatri italiani.
Purtroppo il reintegro per la nostra azienda è stato irrilevante (40.000 € a fronte di un taglio iniziale di 140.000 €), per giunta comunicatoci con estremo ritardo in via definitiva il 27 dicembre dello scorso anno, quando ormai i progetti artistici, che sono anche progetti economici, erano di fatto già determinati. Pertanto la necessità imminente è quella di sanare un deficit considerevole che la Cooperativa Attori e Tecnici non è in grado di sostenere.
Nel tempo vi abbiamo divertito, emozionato, meravigliato. Per vincere la nostra battaglia, ora abbiamo bisogno di tutti coloro che il nostro Teatro unisce, della solidarietà del nostro pubblico, del sostegno degli organi di informazione e del coinvolgimento del mondo della Cultura, per poter proseguire le attività e far sì che la stagione dimezzata, come il Visconte Medardo di calviniana memoria, possa ricongiungersi alla seconda, per ritrovare la sua completezza e come il lieto fine della favola possa sul Vittoria risplendere il sereno.
Abbiamo intrapreso diverse azioni per poter salvare il nostro/vostro teatro.
Tra gli strumenti attivati per questa “chiamata alle arti” c’è l’Art Bonus, con il quale singoli cittadini e aziende, possono donare un contributo in favore del progetto artistico del Teatro Vittoria. L’Art Bonus è un incentivo fiscale, sotto forma di credito d’imposta pari al 65% del contributo donato.
Il fine giustifica il mezzo specialmente quando il fine non è mezzo ma intero e nobile ed alto. Salvare un teatro! La chiusura di un teatro è un lutto per chi ha ancora a cuore la vita culturale della nostra Capitale.
“L’amore per la cultura è amore per il futuro”. Uomo avvisato mezzo salvato.
Attiveremo altre forme di raccolta fondi e per questo vi invitiamo a seguirci prossimamente sui nostri canali di comunicazione.
Ed ora vi presentiamo la nostra mezza stagione 2019:
dal 24 sett. al 6 ott. la Compagnia dei giovani di Attori & Tecnici apre il sipario con L’OPERA DEL FANTASMA, una brillante black comedy, scritta da Chiara Bonome e Mattia Marcucci per la regia di Chiara Bonome; a seguire dal 8 al 13 ott. Paolo Triestino e Nicola Pistoia portano in scena il pluriacclamato GRISÙ’, GIUSEPPE E MARIA di Gianni Clementi; dal15 ott. al 3 nov. tornerà a grande richiesta lo spettacolo cult di Attori & Tecnici RUMORI FUORI SCENA di Michael Frayn, per il 35° anno di repliche, con la regia originale di Attilio Corsini. Dopo la prestigiosa parentesi del ROMAEUROPA FESTIVAL, sarà in scena dal 19 al 24 nov. uno dei più importanti testi del ‘900, ASPETTANDO GODOT di Samuel Beckett, regia di Claudio Boccaccini, con Pietro De Silva, Felice Della Corte, Roberto Della Casa e Riccardo Barbera; dal 26 nov. al 4 dic. la divertente e commovente commedia COME SE FOSTE A CASA VOSTRA che affronta il tema del razzismo, scritto e diretto da Michele Cosentini; dal 5 al 15 dic. per la prima volta a Roma sarà in scena il mondo comicissimo e poetico di Zerocalcare in KOBANE CALLING ON STAGE tratto da “Kobane Calling”, adattamento e regia di Nicola Zavagli, tra cronaca del nostro tempo e immaginario fumettistico. Chiude la Compagnia dei giovani Attori & Tecnici (ma speriamo di no!) dal 19 al 31 dicembre con la ripresa della commedia con musiche L’IMPRESARIO DELLE SMIRNE di Carlo Goldoni per la regia di Stefano Messina.
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