Si fa più nitido il quadro di quanto avvenuto ieri nelle ore che hanno preceduto la finale di Coppa Italia che è stata macchiata da sangue e proiettili. In una conferenza stampa in Questura sono state chiarite le dinamiche anche se ancora rimangono punti oscuri. Come spiegato dal dirigente della Digos Diego Parente: <<Daniele De Santis si è allontanato da un circolo ricreativo nel quale lavorava, il Ciak, al momento del passaggio di alcuni tifosi del Napoli per provocarli con fumogeni e altro materiale pirotecnico. Alcune decine di tifosi del Napoli hanno raccolto la provocazione, l’hanno inseguito armati di spranghe, lui si è visto in pericolo e a quel punto ha estratto la pistola con la quale ha sparato 4 colpi, ferendo tre tifosi del Napoli. Lo stesso De Santis è successivamente scivolato ed è stato raggiunto e pestato a più riprese da altri tifosi del Napoli. E’ arrivato in ospedale con diverse fratture, ma non in fin di vita. E’ in stato di arresto, per rissa, tentato omicidio e detenzione di arma da fuoco. Ha negato di aver sparato ed era con altre due persone che però non hanno partecipato alle provocazioni da lui messe in atto>>. Come spiegato dal Questore Massimo Maria Mazza gli arrestati sono quattro dal momento che sono stati fermati anche i tre napoletani feriti, tutti con precedenti penali. Ma la Digos di Roma e quella di Napoli stanno collaborando per cercare di individuare tutti gli altri partecipanti. Detto della pistola, una Beretta 765 con matricola abrasa, ritrovata in un vaso, in merito a quanto avvenuto all’interno dello stadio col confronto tra Hamsik e i tifosi del Napoli il Questore ha chiarito: <<Non c’è stata alcuna trattativa. Abbiamo assecondato la richiesta della società Napoli che ci aveva chiesto di spedire il capitano sotto la curva. Hamsik ha spiegato che i tifosi della Fiorentina non erano coinvolti negli incidenti e soprattutto che non era vero che il tifoso ferito, Ciro Esposito, era morto>>.
Sebastiano Borzellino