Fino al 22 settembre, alla Sala Umberto di Roma, è in scena “Chicchignola”, una delle commedie più celebri e significative di Ettore Petrolini, messa in scena con la regia di Massimo Venturiello. Il cast vede protagonisti Maria Letizia Gorga, affiancata da Franco Mannella, Claudia Portale e Carlotta Proietti. La produzione è firmata Officina Teatrale, con le scene curate da Alessandro Chiti, le luci da Alessandro Greco e l’arrangiamento musicale di Mariano Bellopede.
Definire “Chicchignola” una commedia contemporanea e tradizionale allo stesso tempo non è un’esagerazione. La genialità di Ettore Petrolini, spesso paragonato a Plauto, consiste proprio nella sua capacità di trascendere il tempo. I temi e le situazioni portate in scena da Petrolini risultano attuali anche a distanza di un secolo, e la loro forza evocativa rimane immutata. Petrolini riesce a trovare terreno fertile in qualsiasi epoca: lo potremmo immaginare sia nel teatro dell’antica Roma che proiettato tra duemila anni in nuove, sconosciute forme teatrali.
La trama di “Chicchignola” è apparentemente semplice. Il protagonista, Chicchignola, è un uomo qualunque, che vive vendendo giocattoli fatti a mano lungo le strade di Roma. Il suo lavoro, però, lo rende oggetto di scherno da parte della società che lo circonda. La sua passione per i palloncini e i giocattoli viene vista come ingenuità, se non addirittura come stupidità. Questa fragilità percepita fa sì che sua moglie lo tradisca con il suo migliore amico, certa che lui non riuscirà mai a scoprirlo.
Tuttavia, il colpo di scena finale capovolge completamente la situazione. Chicchignola, il giocattolaio deriso e ingannato, smaschera la superficialità delle persone che lo circondano. Coloro che si ritenevano furbi e superiori vengono messi di fronte alla loro mediocrità, mentre l’umile protagonista dimostra una saggezza e una profondità che gli altri non possono nemmeno immaginare.
La rappresentazione, intramezzata da canzoni e recitativi, ha ricevuto lunghissimi applausi dal pubblico, che ha apprezzato non solo la qualità della recitazione, ma anche la cura tecnica della messa in scena. Gli attori, tra cui spicca un eccellente Venturiello, hanno saputo mantenere viva l’attenzione e coinvolgere emotivamente gli spettatori, tanto che gli applausi a scena aperta si sono susseguiti lungo tutta la serata.
Ciò che rende “Chicchignola” un lavoro straordinario è la sua capacità di partire da una storia apparentemente banale e leggera per giungere a riflessioni profonde e universali. Il tema centrale è il valore della persona, che non si misura dal successo o dalla posizione sociale. Da una parte troviamo un ricco commerciante, apparentemente sicuro di sé, ma moralmente vuoto. Dall’altra, un semplice e umile giocattolaio, che alla fine si rivela essere la persona di maggior valore. Questo messaggio, attualissimo, viene espresso con ironia e leggerezza, tipiche della comicità di Petrolini, e trova ulteriore forza nelle battute in dialetto romanesco, che aggiungono una dimensione autentica e popolare alla narrazione.
L’impianto scenico non presenta difetti tecnici, con una scenografia curata e funzionale che supporta perfettamente lo svolgimento della vicenda. Le musiche, arrangiate da Mariano Bellopede, sono un altro punto di forza dello spettacolo, e si intrecciano armoniosamente con la recitazione, dando vita a un’opera complessa e completa, che fa riflettere senza mai appesantire lo spettatore.
In conclusione, “Chicchignola” alla Sala Umberto è uno spettacolo da non perdere. Massimo Venturiello e il suo cast offrono una performance che rende omaggio al genio di Ettore Petrolini, facendo risaltare non solo la comicità del testo, ma anche la sua profondità e la sua attualità. Il pubblico esce dal teatro con una consapevolezza nuova: il vero valore di una persona non si misura dalle apparenze, ma dai sentimenti e dall’onestà che porta dentro di sé. Un messaggio semplice, ma potente, che continua a risuonare anche dopo il calare del sipario.
Barbara Lalle