“Chiedere la fiducia oggi è un gesto che significa provare ad andare controcorrente: si fa fatica”

“Spero sia l’ultimo Premier a chiedere la fiducia al Senato.Noi chiediamo la fiducia con una visione audace e spero innovativa che parte dal linguaggio della franchezza”
Nel suo discorso programmatico al Senato,per la fiducia,il Premier,Matteo Renzi,rivendica la necessità di un cambio radicale della politica economica e la volontà di procedere contro corrente.Propone una legislatura di svolta per permettere il riavvicinamento dei cittadini alla politica,per inseguire un Paese che è davanti.Poi parla di valorizzare il tessuto scolastico,da troppo tempo dimenticato,a cominciare dagli interventi in materia di edilizia scolastica ed a tal proposito annuncia un tour che lo porterà a visitare le scuole italiane da Nord a Sud,iniziando da Treviso.E’un modo,dice il Premier per far sentire al cittadino la vicinanza delle istituzioni.Si sofferma a lungo sul lavoro e sulla disoccupazione sottolineando il fatto che bisogna ritrovare la capacità,ormai sopita se non dimenticata,di attrarre investimenti stranieri.Passando al fisco,annuncia un’immediata riduzione del cuneo fiscale.Entro giugno, saranno presentate dal Governo una serie di disegni di legge in materia di riforma della giustizia, a partire da quella amministrativa. Guerra alla burocrazia che asfissia il Paese e gli inibisce di progredire.Attacca sostanzialmente i governi che l’hanno preceduto,colpevoli di aver varato normative che non hanno raggiunto l’obiettivo auspicato. Per quanto attiene la riforma della legge elettorale e quella che prevede l’abolizione del Senato, con la sua trasformazione in Camera delle Autonomie,Renzi dice a chiare lettere, che gli accordi presi,che vanno al di là della maggioranza che sostiene il Governo,saranno rispettati nei tempi e nelle modalità; chiaro ed inequivocabile il messaggio a Forza italia ed al suo leader,Silvio Berlusconi.Riscuote grandi applausi dai banchi del Pd,quando rispondendo ai grillini che lo accusavano di essere giunto a Palazzo Chigi, senza essere passato prima per le urne elettorali,dice che non ha paura di affrontare il giudizio degli elettori e che il PD di cui è segretario, è abituato a vincerle le elezioni.Lancia poi un significativo messaggio agli imprenditori,quando dice che uno dei primi impegni del nuovo Governo, sarà lo sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione attraverso un diverso utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti.Rivolto ai giovani sostiene che la grande sfida per l’Italia è far sì che diventi il Paese delle opportunità.”Se si perde questa sfida la colpa è solo mia ” ” Deve finire il tempo che nei palazzi del potere si trova una scusa per ogni sbaglio” Sulla vicenda dei Maro’ assicura l’impegno suo e dell’intero Governo a chiudere una vicenda che da troppo tempo si trascina. Un Renzi sicuro di sé a tratti,del suo discorso, formale ed istituzionale come si conviene alla carica che riveste,ma a tratti anche fuori dalle righe del protocollo,ironico e sorridente quando polemizza con i grillini. Sembra quasi scatenato quando dice che non c’è tempo per fermarsi a pensare, ma bisogna agire subito nell’interesse del Paese.Un discorso programmatico che fa trasparire dinamismo e voglia di fare ed in questo particolare momento ascoltarlo dal Premier da una carica di fiducia ai cittadini.E’scontato che l’ingresso di Renzi a Palazzo Chigi,porterà una ventata di freschezza e forse anche il superamento di quel formalismo istituzionale,ormai obsoleto e bacucco,che non regge il passo con i tempi.Un giornale inglese,nei giorni scorsi,quando ebbe l’incarico dal Presidente Napolitano di formare il Governo, nel commentare la scelta disse che Renzi era come Fonzie. Ci permettiamo molto sommessamente di dissentire da tanto autorevole commendatore, ma Renzi non è disincantato e superficiale come il Fonzie televisivo,ma se proprio vogliamo tentare un paragone del genere,dando sfogo alla fantasia ,Matteo Renzi incarna il delfino ‘Flipper’ che con i suoi guizzi dava gioia e speranza ad un adolescente e come a lui a tutti quei ragazzi che in quegli anni,compreso chi scrive,seguivamo la serie televisiva del delfino’Flipper’
Andrea Viscardi

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