Chiesto arresto dell’onorevole Genovese

Il Gip di Messina ha accolto la richiesta di arresto della locale Procura per il parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese nell’ambito di un’inchiesta sulla formazione. Il provvedimento e’ sospeso ed e’ stato inviato alla presidenza della Camera. E’ la prima volta, in questa legislatura, che è richiesto l’arresto di un parlamentare. Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere. L’atto è stato già notificato da Guardia di finanza e da agenti della squadra mobile della Questura di Messina alla presidenza della Camera, che darà il via all’iter per la richiesta di autorizzazione. Figlio di Luigi Genovese, senatore per venti anni nella DC e nipote del più volte ministro Nino Gullotti,  si iscrive giovanissimo allo scudo crociato  schierandosi con Rocco Buttiglione. Nei primissimi del 2000 è deputato all’Assemblea Regionale Siciliana nella XIII legislatura nella lista La Margherita-PPI. Nel campo imprenditoriale è azionista e dirigente della società di traghetti guidata da Pietro Franza. Nel  2005 come rappresentante de l’Unione si candida a sindaco di Messina e vince le elezioni. Aggiunge poi  alla carica di sindaco di Messina quella di segretario regionale del Partito Democratico. Successivamente decade dal ruolo di primo cittadino per un’opposizione alla regolarità della competizione elettorale, legata alla mancata presenza del simbolo del Nuovo PSI di Gianni De Michelis.  Quasi un anno dopo, il CGA , Consiglio di Giustizia Amministrativa per la  Regione Siciliana, dichiarò nulle le stesse elezioni.  Alle elezioni politiche del 2008 viene eletto alla Camera dei deputati e successivamente diviene segretario della Commissione parlamentare antimafia.  Nel 2013  tra le fila del PD viene rieletto Deputato alla Camera.  Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto, Sebastiano Ardita, e dai sostituti, Camillo Falvo, Liliana Todaro, Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti, hanno  accertato che  attraverso gli Enti di formazione e società appositamente create e grazie a prezzi gonfiati per l’acquisto di beni e servizi o, addirittura, a prestazioni totalmente simulate, sottraevano a loro vantaggio i fondi assegnati per lo svolgimento dei corsi di formazione. Il parlamentare, nel corso del tempo ha acquisito, grazie ad una rete di complici riferibili anche alla propria famiglia, il controllo di numerosi enti di formazione operanti in tutta la Sicilia e, parallelamente, di una serie di società che gli hanno permesso di giustificare le appropriazioni, così da lucrare illeciti profitti. Francantonio Genovese ha 43 anni ed alle ultime primarie si è schierato con la corrente che fa capo a Matteo Renzi. Attualmente è componente della Commissione Bilancio.

 

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