di Giovanna Laudato
Le operazioni di chirurgia estetica cambiano da nazione a nazione e seguono canoni estetici diversi. Ad esempio in Brasile sono diffusi gli interventi alle natiche e altrettanto frequente è la “ricostruzione della verginità”
In Italia invece ci focalizziamo su altro, a quanto pare siamo tra i più vanitosi . Dopo la Corea del Sud e la Grecia, infatti, ci piazziamo al terzo posto per il più alto numero d’interventi di chirurgia estetica.
E’quanto emerge da una ricerca di Trend Monitor riportata dall’Economist. Secondo lo studio è in continua crescita la percentuale di italiane e italiani che ricorrono a questo genere di operazioni. Un fenomeno che abbraccia varie fasce d’età, fonte di eccessiva vanità nei giovani, e ossessione maniacale per chi è in lotta con i segni dell’età. Presi di mira infatti soprattutto interventi a pelle e capelli, con iniezioni al viso come il comune botox, seguiti da lifting e protesi agli zigomi.
La chirurgia plastica è ovunque, presente più che mai nella nostra vita quotidiana. E non occorre essere osservatori acuti per notare quanto ne sia diffuso l’uso tra uomini e donne. Non sono solo televisione e cinema a mostrarci visi tirati e corpi troppo perfetti per risultare veri, ma è anche la nostra routine giornaliera a farlo. Facendoci notare visi levigati, labbra gonfie e forme stravaganti, in locali che abitualmente frequentiamo o semplicemente passeggiando in strada.
Dunque estetica prima di tutto in Italia, terzo paese eletto per vanità, dove sia donne che uomini si regalano piccoli “ritocchi” qua e là.