Chiude oggi, domenica 22 dicembre, – con l’ultima opera realizzata a Corviale, nella periferia di Roma – la Biennale MArteLive, dopo due intense settimane di sperimentazione artistica tra musica, cinema, arti performative e visive.
La Biennale è stata un incubatore di nuovi progetti da sviluppare ulteriormente nei prossimi due anni. Oltre 900 artisti hanno pervaso di creatività e arte la città di Roma e 20 borghi del Lazio, coinvolgendo più di 70 location, oltre 30.000 persone e lasciando il segno sulla Capitale con opere di street art significative come (S)ink al Pigneto e i murales alla Casa Internazionale delle donne.
È iniziata il primo dicembre nel rinnovato Spazio Rossellini con RezzaMastrella e si concluderà oggi, domenica 22 dicembre, con la chiusura dell’ultima opera di street art a Corviale ad opera di Moby Dick.
Mai come quest’anno, la BiennaleMArteLive è stata in modo così dirompente un incubatore di nuovi progetti artistici, minifestival e rassegne che saranno poi sviluppati nei prossimi mesi.
La grande novità della Biennale rispetto al classico festival MArteLive, che dal 2001 scopre e lancia giovani talenti artistici, risiede proprio nei “progetti speciali” che hanno preso vita in contemporanea nella seconda fase del festival. Ogni progetto speciale non è altro che l’embrione di un festival o di una rassegna indipendente dalla Biennale con caratteristiche specifiche che non vanno in conconcorrenza tra loro e, altresì trovano nel MArteLive System e nella rete con altre realtà organizzative e culturali partner, lo strumento per svilupparsi in forma autonoma sperimentando nuovi linguaggi e prospettive.