Piazza Affari chiude la seduta in territorio positivo. A incidere sulla chiusura in rialzo, il buon esito dell’asta spagnola, che ha visto il collocamento di titoli per oltre 6 miliardi, oltre il range previsto che era di 2,5-3,5 miliardi.
L’economia dell’eurozona paga l’aumento delle tensioni sui mercati finanziari. Lo ha rimarcato oggi il presidente della Bce Mario Draghi, intervenuto a Berlino alla IX Ludwig Erhard Lecture. Il numero uno dell’Eurotower ha sottolineato come l’aumento delle tensioni contribuisce a deprimere l’economia dell’eurozona. “Ristabilire la fiducia contribuirebbe a una minore contrazione economica nel breve termine. Nel medio termine invece una crescita sostenibile può arrivare da profonde riforme strutturali che sono state procrastinate troppo a lungo”, ha detto Draghi, che ha sottolineato come l’acquisto di bond da parte della Bce non sia né eterno, né infinito. Si è raffreddato lo spread Btp-Bund: il differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani e tedeschi, dopo aver aperto intorno ai 486 punti, si è attestato in area 461 punti con il rendimento dei Btp decennali al 6,5%. La Banca d’Italia oggi ha diffuso i dati relativi al debito pubblico italiano a ottobre, aumentato a 1.909,192 miliardi di euro, vicino al record di 1.911 miliardi registrato nel mese di luglio. In questo quadro a Piazza Affari il Ftse Mib ha chiuso in progresso dell’1,37% a 14.627 punti mentre il Ftse All Share è avanzato dell’1,04% a quota 15.347.
La maglia rosa del paniere principale è andata alla Popolare di Milano, che ha chiuso in rialzo del 6,06%. Bene anche il resto del comparto bancario: Unicredit (+1,14%), Mps (+5,05%), Intesa Sanapolo (+5,45%) Ubi banca (+3,23%), Mediobanca (+1,80%), Banco Popolare (+4,37%).
Positiva Eni (+0,32%). La società di San Donato Milanese ha riattivato il 70% della capacità produttiva libica. Lo ha dichiarato Mustafa Abdel Jalil, n.1 Consiglio nazionale transitorio libico nel corso di una conferenza stampa che ha fatto da corollario all’incontro con il premier italiano Mario Monti.
Male Mediaset (-3,19%) che ha incassato il downgrade di Goldman Sachs. La banca d’affari statunitense ha tagliato il giudizio sulla società di Cologno Monzese a sell dal precedente neutral, in scia alle previsioni 2012 del broker Usa sul settore media europeo. Gli analisti hanno previsto un ulteriore allargamento delle differenze all’interno del comparto dovuto principalmente alla collocazione geografica, alle differenze a livello di settori specifici quali pay-Tv o Free-Tv, all’acutizzarsi della competizione tra le varie aziende e a una più generale diversità a livello di attività caratterizzante ciascuna impresa.
Bene Prysmian (+2,08%), in scia all’upgrade da parte di Goldman Sachs. il broker ha portato la raccomandazione a buy dal precedente neutral. Continua invece il crollo di Fondiaria-Sai in Borsa. Il titolo ha chiuso la seduta nuovamente in negativo (-5,14%) e ha riaggiornato i minimi storici a 0,70 euro.