I mercati europei chiudono in rialzo sulla scia del piano salva euro che dovrà essere definito durante il Consiglio Europeo del prossimo 9 dicembre. Ma già lunedì prossimo si saprà qualcosa di più preciso, quando il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e il cancelliere tedesco, Angela Merkel, si incontreranno a Parigi per presentare ufficialmente le loro proposte per un nuovo trattato europeo. Questa mattina la Merkel ha assicurato che si avvicina il momento del lancio di un’unione fiscale europea. La leader tedesca ha poi aperto al strada ad una Banca Centrale Europea più forte, escludendo però la soluzione degli Eurobond. Lunedì grande attesa per la nuova manovra correttiva italiana che verrà varata dal governo Monti. Sul fronte macro sono arrivare buone notizie dagli States: a novembre si è registrata la creazione di 120 mila nuovi posti di lavoro nel settore non agricolo, di poco sotto le attese ma in crescita dai 100 mila posti creati a ottobre, mentre il tasso disoccupazione è calato all’8,9% dal precedente 9%. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,52% a 15.476 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato dell’1,41% a quota 16.215.
Anche lo Spread ha registrato un netto ribasso. Termina la seduta borsistica a 451, 94 punti base.
Bene anche le banche. Monte dei Paschi ha guadagnato l’8,72%, Intesa SanPaolo il 4,59%, Banco Popolare il 3,23%, Unicredit il 3,05%, Ubi Banca il 2,70%, Popolare di Milano l’1,21%. Ancora brillante Fondiaria-Sai (+5,03%).
Fiat Spa (+2,65%) ha sfruttato le indicazioni positive arrivate da Oltreoceano con le vendite di Chrysler risultate oltre le attese a 107 mila unità, in crescita del 45% su base annua. Decisamente meglio rispetto al mercato auto Usa salito del 14%. “Nonostante le opportunità di sovraperformare i ricavi regolamentati siano limitate alla luce della crescita dei tassi, la revisione della regolamentazione incrementerà la visibilità degli utili di Terna, sulla quale avviamo la copertura con giudizio overweight”. E’ questo il giudizio espresso da Morgan Stanley che ha spinto il titolo Terna ad archiviare la seduta con un +1,45% a 2,666 euro.
Diasorin ha indossato la maglia nera con un ribasso del 3,32%. A pesare sulla performance la mossa di Morgan Stanley, che ha ridotto il giudizio sul titolo da overweight a equal weight con taglio del prezzo obiettivo da 32 a 28 euro. Tre le motivazioni fornite dagli analisti alla base del downgrade: aumento della competitività nel settore test sulla Vitamina D, debolezza del mercato dei test in vitro (Ivd) e rischio del paese Italia. Sul lungo termine, il broker è convinto che “gli investitori per il momento si manterranno lontani dal titolo fino all’attenuarsi del vento contrario”. Tuttavia Morgan Stanley prevede per il 2012 e per il 2013 ricavi rispettivamente in crescita del 7,6% e del 9,8%. Giù anche Finmeccanica (-1,58%) all’indomani delle dimissioni di Pier Francesco Guarguaglini. Il Consiglio di amministrazione del colosso pubblico ha dato la presidenza e quindi i pieni poteri all’amministratore delegato, Giuseppe Orsi. L’attuale direttore finanziario, Alessandro Pansa, è stato cooptato nel board al posto di Guarguaglini.