Mano dura del presidente del Cile Sebastián Piñera contro le proteste di piazza per l’aumento delle tariffe delle metro e dei bus. Da mezzanotte, ora locale, è in vigore lo stato di emergenza nei luoghi delle proteste: una decisione che consente alle autorità di limitare i diritti di riunione e movimento. La decisione – ha detto Pinera in un discorso dal palazzo del governo – mira a garantire “la sicurezza dei residenti, la protezione delle merci e i diritti di ciascuno dei nostri compatrioti che hanno sopportato disagi per colpa delle azioni di veri criminali”.
E i primi disagi per la popolazione già iniziano a farsi sentire. Il servizio di metropolitana a Santiago del Cile è stato sospeso con seri disagi per i pendolari dopo che gli studenti delle scuole superiori hanno invaso alcune stazioni saltando oltre i tornelli, evitando i controlli e compiendo atti vandalici durante una protesta contro l’aumento delle tariffe in atto ormai da diversi giorni. Una protesta che si è estesa in tutti i quartieri della capitale con gli studenti che hanno allestito barricate agli ingressi delle stazioni della metropolitana. Immagini televisive hanno i manifestanti attaccare veicoli della polizia, lanciare pietre e bruciare almeno un autobus, oltre a scene di distruzione e vetri frantumati all’interno di varie stazioni della metropolitana. La polizia, che aveva cercato di sedare le proteste con gas lacrimogeni, ha poi abbandonato i luoghi delle violenze. Il ministro dei trasporti Gloria Hutt, che si è finora rifiutata di abbassare le tariffe, ha detto che è possibile che la metro torni a funzionare in modo graduale la prossima settimana.