Quattro contrabbandieri della Birmania, sono stati condannati a morte da un tribunale cinese nell’ambito delle indagini per il massacro di 13 marinai cinesi, uccisi sul fiume Mekong. L'agenzia Nuova Cina afferma che Naw Kham, considerato il capo della banda responsabile del massacro, arrestato in Laos e successivamente estradato in Cina, durante il processo tenutosi a settembre, ha confessato, dichiarandosi colpevole. L'attacco ai marinai cinesi si è verificato su un tratto del fiume che si trova nel Laos. Un quinto imputato invece, ha ricevuto una condanna a morte sospesa.
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