Il bilancio delle vittime dell’epidemia di coronavirus in Cina e’ salito oggi a 41, con oltre 1.300 persone infettate a livello globale. Le autorita’ sanitarie di tutto il mondo stanno prendendo precauzioni per prevenire una pandemia. La “China Global Television Network”, gestita dallo stato, ha riferito in un tweet oggi che un medico che stava curando pazienti a Wuhan, Liang Wudong, 62 anni, era morto a causa del virus. Secondo le autorita’ di Pechino, al momento 56 milioni di persone sono state isolate. Non sono uniformi le misure di prevenzione sanitaria nelle ultime quattro citta’ della provincia di Hubei messe in quarantena dalle autorita’ cinesi nelle ultime ventiquattr’ore per evitare la diffusione dell’infezione da coronavirus.
Nella citta’ di Zhijiang, 550 mila abitanti, sono state chiuse tutte le attivita’ commerciali ad eccezione delle farmacie. Nella citta’ di Enshi, con una popolazione di 800 mila abitanti, sono stati chiusi tutti i luoghi di intrattenimento. A Jingzhou, che ha una popolazione di 6,4 milioni, sono stati sospese le partenze di tutti treni dalla stazione ferroviaria. Huangshi, 2,4 milioni di abitanti, ha fermato tutti i mezzi di trasporto pubblici, chiuso un terminal dei traghetti e il ponte sul fiume Yangtze. Gli autobus passeggeri a lunga percorrenza, i pullman turistici e i trasporti pubblici sono bloccati anche nella citta’ di Qianjiang dove vive quasi un milione di persone.
Nel capoluogo della provincia di Hubei, Wuhan, dove si e’ manifestato il nuovo ceppo di coronavius, gia’ da giovedi’ e’ proibito non soltanto uscire ma anche entrare. Il virus ha colpito la Cina nel bel mezzo delle sue vacanze del Capodanno lunare, in genere segnate da riunioni di famiglia e feste pubbliche. L’elenco delle citta’ dove sono state imposte restrizioni di viaggio include Xiantao, centro da 1,5 milioni di abitanti, e Chibi, che conta circa 500 mila residenti; anche in questi luoghi non si puo’ accedere dall’esterno, le stazioni di pedaggio sono chiuse e le rotte di trasporto interrotte. In tutto sono salite oggi a 13 le citta’ cinesi della provincia di Hubei messe in quarantena e sostanzialmente isolate dal resto del paese per evitare il diffondersi dell’influenza polmonare simile alla Sars che si e’ propagata dalla citta’ di Wuhan.