Un bambino cinese di quattro anni di età, è stato costretto dai genitori a correre quasi nudo sulla neve. Il piccolo, vestito solo di una mutandina e di due scarpette, ha fatto indignare con vive polemiche i connazionali utenti di internet. Il padre e la madre del bimbo hanno tentato di difendersi sui giornali, affermando che volevano “fortificarne il carattere”: ma sul web decine di migliaia di cinesi hanno protestato. Il video, mostra il bimbo trotterellare su un viale molto innevato, supplicando i genitori di prenderlo in braccio: la mamma e il padre lo esortano invece a continuare la corsa, e gli chiedono anche di sdraiarsi sulla neve. “Sono contrario. Bisogna dare ai piccoli una infanzia felice”, scrive uno dei blogger, che definisce “tremendi” i rei genitori. La stigmatizzazione è condivisa sul web da migliaia di irati cinesi. Il padre, He Liesheng, un uomo di 44 anni un capo imprenditore di Nankino (est della Cina), si definisce un padre aquila. Afferma che “Quando l’aquila anziana vuole istruire i suoi cuccioli, li porta sull’alto della scogliera, li batte e li obbliga a lanciarsi perché apprendano a volare, quindi credo di aiutare mio figlio in questo modo, obbligandolo a sfidare i suoi limiti e ad andare oltre le sue aspettative”, spiega He nel video, citato dal China Daily. Si sarebbe seriamente preoccupato della tempra del figlio, nato prematuro e in cattiva salute. Avrebbe optato per un metodo decisamente forte, per eliminare i possibili handicap. Quindi credo di aiutare mio figlio in questo modo. “Quando il piccolo aveva un anno – si è giustificato Xin, un collega, per conto dell’intransigente manager – era stato portato a nuotare in acqua, alla temperatura di 21 gradi centigradi”. E sulla corsa nella neve, “il bimbo era d’accordo”. L’indignazione degli internauti però rimane. Ed evoca un acceso dibattito sulle regole di una insegnante universitaria, Amy Chua, che ha difeso in un libro l’educazione “alla cinese”, mediante coercizioni. Stando alla donna, i bimbi dovrebbero subire interdizioni e praticare l’elitarismo, superiori al “lassismo” occidentale.