Fino a pochi anni fa, la capitale cinese era affollata da milioni di biciclette, oggi si trova a vivere un altro dramma: la mancanza di parcheggi per le auto. Pechino conta cinque milioni di automobili rispetto ai due milioni di posti-auto, al punto che i media locali parlano di vera e propria “crisi del parcheggio”. Il consumismo ha portato all’acquisto di un numero crescente di automobili, provocando in tal modo infiniti ingorghi e problemi di circolazione sulle strade della città. Nel 2010, i registri della motorizzazione, parlano di circa 700mila vetture in più che sono andate a riempire ulteriormente le strade, inducendo le autorità cittadine a mettere un freno alla vendita di nuove auto. L’anno scorso la vendita è stata limitata a 240 mila automobili. Le nuove targhe vengono ora estratte a sorte e assegnate agli acquirenti di auto al ritmo ‘calmierato’ di 20 mila. La crisi dei parcheggi ha avuto, tra le sue conseguenze principali, l’incremento dei prezzi dei box auto e dei parcheggi a pagamento. I prezzi dei parchimetri sono raddoppiati, arrivando a costare 10 yuan (circa 1,20 euro) in più per i primi sessanta minuti e 15 yuan per ogni ora successiva. Rincari che, almeno in teoria, dovrebbero incentivare gli automobilisti a lasciare l’auto a casa e muoversi con i più economici mezzi pubblici. Tra gli “effetti collaterali” della cronica mancanza di parcheggi, raccontano i media cinesi, c’è anche l’aumento delle liti tra vicini: chi possiede un’automobile, infatti, è spesso costretto a parcheggiarla nel cortile condominiale, scatenando lotte furibonde per accaparrarsi i posti migliori.
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