Meng Hongwei, dimessosi ieri dalla presidenza dell’Interpol, è ufficialmente indagato in Cina per aver intascato tangenti e per essere sospettato di aver violato le leggi. Lo annuncia una nota del ministero di Pubblica sicurezza di cui Meng era vice ministro dal 2004.
Meng Hongwei, vice ministro della Pubblica sicurezza cinese e soprattutto presidente dell’Interpol dal 2016, è finito ufficialmente ‘sotto indagine’ da parte della Commissione nazionale di Supervisione, la più alta agenzia anticorruzione della Repubblica popolare introdotta appena lo scorso marzo, per il sospetto di violazioni della legge. Un breve dispaccio sui media ufficiali, diffuso intorno alla mezzanotte senza ulteriori spiegazioni, ha dato una prima indicazione sulla sorte di Meng, protagonista di un giallo internazionale ‘sparito’ ufficialmente dal 29 settembre dopo essersi imbarcato su un aereo per rientrare in Cina. Da Lione, dove ha sede il super coordinamento internazionale delle polizie di 192 Paesi, sua moglie Grace Meng ha rivelato che poco prima di sparire il marito le aveva inviato una foto con un coltello, immagine da lei interpretato come segnale di pericolo. L’organizzazione internazionale ha intanto fatto sapere di aver ricevuto la lettera di dimissioni di Meng: la carica viene temporaneamente ricoperta dal vice presidente del comitato esecutivo, il sudcoreano Kim Jing Yang.