L’ex premier norvegese Kjell Magne Bondevik, ha visto negarsi il visto d’ingresso in Cina. Kjell Magne Bondevik, doveva recarsi a Nanchino per una riunione del Consiglio Mondiale delle Chiese. “Sicuramente la riunione si farà anche senza di me – ha commentato Bondevik – ma avrei partecipato molto volentieri”, aggiungendo di pensare – in assenza di altre motivazioni – che il rifiuto sia legato al rancore della Cina verso la Norvegia per la decisione di assegnare il Nobel per la pace al dissidente Liu Xiaobo due anni fa. Bondevik ha infatti detto che negli ultimi due anni sono molti i norvegesi a cui è stato negato il visto apparentemente senza motivo. L’ambasciata cinese a Oslo, senza dare ulteriori spiegazioni, si è limitata a dire che non è stato possibile concedere il visto in assenza delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità di Pechino. “Per come la vedo io – ha concluso l’ex capo del governo norvegese – fa tutto parte di una strategia delle autorità. Io non ho niente a che vedere con il premio Nobel ma forse pensano che io ero stato favorevole”. Il ministero degli affari esteri cinese in un comunicato si è limitato a dire che “ai cinesi il visto viene negato spesso, le regole sui visti variano da paese a paese e questo caso non deve essere interpretato in maniera esagerata”.
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