In Cina sono stati chiusi due siti web dell’ “ultrasinistra”, per un mese dalle autorità dopo essere stati accusati di aver diffuso voci allarmistiche. L’ annuncio è stato dato dagli stessi gestori dei siti, Utopia e maoflag.com. I gestori affermano che “stamattina i dirigenti del nostro sito sono stati interrogati da funzionari dell’ ufficio stampa del governo, dell’ufficio per l’amministrazione di Internet di Pechino e dell’ufficio per Internet del ministero della pubblica sicurezza”. I funzionari hanno accusato i siti di aver pubblicato “notizie e articoli in violazione della Costituzione”, attacchi “maliziosi” contro i leader politici, e voci infondate sul prossimo Congresso del Partito Comunista e di aver diffuso voci allarmistiche. Il direttore di “Utopia” Fan Jinggang, raggiunto telefonicamente dall’ANSA, ha definito “irragionevole” la chiusura del sito. “Hanno detto che violiamo la Costituzione ma noi abbiamo sempre rispettato rigorosamente le leggi”, ha sostenuto. Secondo Fan la chiusura “potrebbe avere a che fare” con la vicenda di Bo Xilai, il leader neomaoista della metropoli di Chongqing licenziato in marzo, che era sostenuto con entusiasmo da Utopia.
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