Una storia semplice ma di grande impatto emotivo. E’ quella di Majid, ragazzo siriano scappato dalle bombe, uno dei dodici migranti ‘salvati’ da papa Francesco nel campo profughi di Lesbo e arrivato a Roma dove, ora, come tutti i suoi coetanei più fortunati, può anche sognare di fare il rapper. E’ la storia raccontata in maniera poetica e a tratti ironica nel cortometraggio ‘L’amore senza motivo’ di Paolo Mancinelli che ha ricevuto la Menzione Speciale del Premio MigrArti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia proprio per la capacità di aver saputo narrare una storia semplice che ha fatto il giro del mondo in maniera fresca e immediata.
IL FILM
Il film è uno dei 23 cortometraggi vincitori del concorso MigrArti ideato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e che dallo scorso anno porta sul red carpet del Lido di Venezia i temi dell’integrazione e della migrazione. La storia raccontata è – appunto – quella di Majid, un ragazzo siriano che sin da bambino ha conosciuto guerra, fuga e dolore. Ma giunto in un campo profughi in Grecia fa l’incontro che gli cambierà per sempre la vita: Papa Francesco, arrivato a Lesbo con un viaggio lampo il 16 aprile dello scorso anno, fa salire dodici migranti, tra cui lui e la sua famiglia, a bordo del suo aeroplano e li porta in Italia. Qui, Majid è distante anni luce dal terrore della guerra, ed è a farsi strada nel mondo del rap. Majid si appassiona da subito alla lingua e alla cultura italiana, e scrive ‘L’Amore senza motivo’ per veicolare, sia in arabo che italiano, il suo messaggio: che il vero amore è senza motivo, non ti chiede niente e ti dà tutto, come è successo a me che sono stato salvato anche se non avevo niente da dare.