A seguito di alcune osservazioni comparse oggi sulla stampa che riferiscono di un presunto immobilismo della Giunta sul tema dei cinghiali, l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste e fauna, Giulia Zanotelli replica ricordando quali sono state al contrario le azioni messe in campo in questi primi due anni di Legislatura.
“Va detto subito – esordisce l’assessore – che il problema del cinghiale, della sua vasta diffusione e dell’impatto pesante sull’agricoltura trentina, non è nato certo negli ultimi 24 mesi e tutti sono consapevoli che l’eradicazione di questa specie non è di fatto possibile. Inoltre, va considerato che l’emergenza Covid-19 ha portato in questi mesi al blocco totale delle azioni di controllo che, compatibilmente con l’allentamento delle misure, sarà possibile riprendere con la fattiva collaborazione della componente venatoria”.
“Nei primi mesi di insediamento – prosegue Zanotelli – è stato istituito un Tavolo composto da sindacati agricoli, Associazione Cacciatori e Provincia. Questo ha dato esito alla nuova disciplina per il controllo dei cinghiali, volta a semplificare alcune procedure amministrative e a potenziare l’intervento dei controllori, per rendere più incisiva ed efficiente l’azione di controllo (delibera n. 1183 del 1 agosto 2019 e n. 1322 del 30 agosto 2020). A testimonianza dell’efficacia dell’azione messa in campo e dell’impegno assicurato dalla componente venatoria, mi preme ricordare che nel corso del 2019 sono stati abbattuti 583 cinghiali, risultato massimo mai raggiunto fino ad oggi. Nel frattempo, in queste settimane il Servizio foreste e fauna ha lavorato insieme all’Associazione cacciatori per un’ulteriore semplificazione delle procedure; cosa che sarà oggetto di una delibera della Giunta provinciale nelle prossime settimane. Inoltre si è dato incarico ai forestali di intervenire nei luoghi maggiormente colpiti dalla presenza del cinghiale, tanto è vero che negli scorsi giorni il Dirigente del Servizio foreste e fauna ha anche contattato alcune amministrazioni comunali per informarle delle iniziative messe in cantiere”.
“Stupisce inoltre – conclude l’assessore – che proprio Flavio Sandri dichiari “stiamo sollecitando un intervento risolutore ma finora i risultati tardano ad arrivare”. Infatti proprio mercoledì vi è stata una videoconferenza del Tavolo verde durante la quale, tra i vari argomenti trattati, tra cui la presentazione del disegno di legge n. 55 di iniziativa della Giunta provinciale legato alla pandemia, si è entrati nel merito del problema cinghiali spiegando le azioni messe in atto dalla Provincia (poc’anzi descritte) con la collaborazione dei diversi soggetti. Una soluzione definitiva purtroppo non esiste, come già ribadito più volte anche agli agricoltori interessati dal problema incontrati durante gli scorsi mesi. Infatti, non è di fatto possibile prevedere un’eradicazione completa, e, quindi, con la collaborazione di tutte le componenti, cacciatori e agricoltori in primis, si deve dare continuità alle azioni già programmate volte a contenere sia la crescita numerica di questa specie, sia la sua diffusione territoriale. A questo proposito, colgo l’occasione per ringraziare nuovamente sia i forestali sia i cacciatori per lo sforzo costante sul controllo del cinghiale, certa che la responsabilità di tutte le parti coinvolte proseguirà in questa direzione” |