Intervistato da Sky Tg 24 il ministro dichiara quello che è di opinione pubblica a riguardo degli aumenti sui carburanti degli ultimi giorni: “Non esiste motivazione tecnica di questi rialzi – ha spiegato – e la crescita non è correlata alla realtà dei fatti è una spirale speculativa, su cui guadagnano in pochi”.
Cingolani ritiene indispensabile stabilire un prezzo massimo dei carburanti oltre il quale gli operatori europei non possono andare.
“Chiunque esporta gas – ha continuato il ministro – non può fare i conti senza l’Europa: serve un tetto massimo per il prezzo, un costo appetibile da non affossare il mercato. Si può discutere intorno a una cifra di 80 euro megawatt/ora che è già il doppio di quanto pagavamo un anno fa”. Per il ministro questa operazione va fatta di comune accordo, con l’Unione europea allineata.
La Procura di Roma ha ufficialmente aperto un’indagine legata all’aumento dei prezzi del gas, dei carburanti e dell’energia elettrica. Per ora, il procedimento è contro ignoti. Non ci sono indagati e non vi è un’ipotesi di reato. Stando alle parole dei rappresentanti della Procura, l’indagine in atto è “volta a verificare le ragioni di tale aumento e individuare eventuali responsabili”.
Gli accertamenti in atto sono a carico della Guardia di Finanza. I prezzi del gas, dell’energia elettrica e dei carburanti, nelle ultime settimane, sono aumentati esponenzialmente. Tale aumento, legato anche alla crisi in Ucraina, sta mettendo in grave difficoltà i cittadini italiani. I prezzi di benzina e diesel, al litro, sono in netta crescita. La media italiana corrisponde, per quanto riguarda il self service, a 2,214 euro al litro per la benzina e 2,218 euro al litro per il diesel.